99.
4.
NEL terzo, e quarto rouescio di Nerone col Congiario primo, e secondo, la figura solleuata, su'l palco armata con la Vittoria in mano rappresenta Roma; non la Liberalità con la tessera: si è corretto l'intaglio, conforme l'originale delle medaglie.
5.
Il Genio con la Patera, e'l Cornucopia nelle mani auanti l'altare, non istà in atto di sacrificare, poiche ad esso faceuasi sacrificio, come à Dio, e Nume Presidente alla Natura humana. Persio:
Funde merum Genio,
Adorauano però il Genio del Principe, numerando Suetonio frà l'altre crudeltà di Caligola, ch'egli condannasse à morte coloro, che non haueuano giurato santamente al suo Genio.
6.
L'Altare à cui si auuicina il Serpente in vece del fuoco, e della fiamma, deue hauere sopra. alcuni pomi, appressandosi il Serpente per mangiarne. Sotto la forma del medesimo Serpente intendeuano Esculapio, & il buon Genio della salute, come viene spiegato da Virgilio per l'augurio felice di Enea nella sua venuta in Italia alla vista di vn Serpente:
. . . . . Ille agmine longo,
Tandem inter pateras, & leuia pocula serpens,
Libauitque dapes.
Con tutto ciò questo Rouescio non appartiene à Nerone, essendo la medaglia contornata, come si è detto, finta à piacere, e si troua anche in Traiano.
14.
La Donna sedente nel letto, la quale porge la liba nella tazza al Serpente, non appartiene al Lettisternio di Giunone, ò di Minerua, mà rappresenta la Dea Salute, come vien figurata. nelle medaglie, e come si è detto nell'antecedente. Simile si vedrà appresso in Traiano col titolo:
OLIMPIAS REGINA.
Questo Rouescio è stato tolto da vn'altro Egittio, con le solite note dell'anno.
17:18.
La Decursione espressa in queste due medaglie, non deue numerarsi frà li vitij di Nerone, descritti da Tacito nel lib. 4. de gli Annali: L'uno de'quali fù il guidare le Quadrigbe; onde Burro, Seneca procurauano occultarlo nel Circo Vaticano. La Decursione notata in esse due Medaglie rappresenta vn'Essereitio, e Decursione Militare, essendoui il Vessillifero à cauallo, e Soldati à piedi, come si riscontra in altro Rouescio di Adriano. Simile Essercitamento Militare cominciò Nerone sin dopo la sua adottione all'Imperio:
Deductus in forum Tyro Populo Congiarium, militi donatiuum pro posuit, indictaque Decursione Praetorianis, scutum sua manu praetulit.
Suetonio.
21.
Non si può riuocare in dubbio, che l'inscrittione di questo edificio non dica:
MAC. AVG. Macellum Augusti;
nè può mutarsi la lettera
C.
in
G.
leggendosi:
Magna Augusti,
con intenderui tacitamente
Domus;
cioè:
Magna Augusti Domus,
per la Casa Aurea di Nerone: che è vnn lettura molto stirata fuori la proprietà delle lettere, e non corrispondente à quella famosa Casa, detta
Aurea,
non
Magna.
Di tale opinione furono autori alcuni Antiquarij del secolo passato, riferiti da Antonio Agostini, e riprouata con buone ragioni dal Nardini nella sua Roma Antica, il quale è di parere, che il Macello edificato da Nerone, fosse la Chiesa di S. Stefano Rotondo su'l Monte Celio, riconoscendoui il Tholo, nominato da Varrone appresso Nonio Marcello:
Et Pater Diuum Trisulcum fulmen igni feruido actutum mittat in Tholum Macelli.