79.
2. PON. M. TR. POT. e nell'opposto lato la Corona Ciuica; nel cui mezo sono le parole: S. P. Q. R. OB. CIVES SERVATOS. La qual medaglia senza fallo gli fù decretata per semplice adulatione, e non perche si troui, che egli la meritasse tale giamai, nè che facesse attione in prò de'Cittadini, che potessero, ò douessero riconoscerlo per Seruatore, ò per loro Padre.
Ristorò in altra medaglia grande la memoria de'suoi fratelli Nerone, e Druso, secondo altroue si disse: mà quella fù con essi a cauallo dall'vn lato, con sole lettere dall'altro; & in questa ben si vedono dall'vna parte li medesimi due Cesaria cauallo con inscrittione: NERO, ET DRVSVS CAESARES: ma dall'altro stà la testa di Caligola laureata, e vi silegge: C. CAESAR DIVI AVG. PRON. AVG. P. M. TR. P. 11 11. P. P. cioè:
Caius Caesar Diui Augusti Pronepos Augustus, Pontifex Maximus, Tribunicia Potestate quartum, Pater Patriae.
3. Veggonsi in altra medaglia, oltre la testa di Caio laureata, e lettere: C. CAESAR AVG. GERMANICVS PON. M. TR. POT. le tre Sorelle di lui, cioè Agrippina effigiata per la Dea Costanza, la quale sostiene con la destra il Cornucopia, e s'appoggia con essa ad vna colonna. Drusilla rappresentante la Dea Concordia, con vn simile Cornucopia nella sinistra mano, & vna patera nella destra; e Giulia, che pur fù detta Liuilla, si dimostra per la Dea Fortuna, col Cornucopia nella sinistra, appoggiata con la de destra ad vn timone di Naue, e sopra ciascuna sono lettere, che palesano i nomi loro. Di dette Sorelle amò Caio suisceratamente Drusilla; intantoche de'suoi beni, e dell'Imperio, la instituì herede: ma sopragiunta poco appresso dalla morte, egli ne restò per alcun tempo inconsolabile. La honorò per sè stesso, e volle, ch'il Scnato, e'l Popolo la honorassero co'maggiori honori già conceduti a Liuia, & al Diuo Augusto: giurò, e fece giurar sempre per lo nome di Drusilla; oltre che le instituì più feste, e giuochi, & eresse Statue notabili: nè essendogli di gran lunga così grate l'altre due Sorelle, che soprauissero, le diede in preda, e confinò, come si disse.
Stà in diuersa medaglia la testa laureata con inscrittione: C. CAESAR DIVI AVG. PRON.
4. AVG. P. M. TR. P. 1111. e nella parte opposta, è la persona dell'Imperadore, che in piedi, benche iui habbia vna sedia, parla dal Tribunale ad alcuni Soldati, li quali coperti d'armi, con le Insegne militari nelle mani, rappresentano le Coorti, e lo stanno ascoltando, leggendouisi: ADLOCVT. COH. cioè
Adlocutio Cohortis
, ouero
Cohortium
. Tali allocutioni, ò parlamenti a'Soldati si faceuano, quando questi erano astretri a prestare il giuramento militare, ò che il Capitano, ò Imperadore dell'esercito diuisaua con essi il modo della battaglia, ò della ritirata, ò de'stipendij, ò d'altre simili occorrenze; il consentimento de'quali, alle cose proposte, si raccoglieua, ò dal percuotere l'haste sopra gli scudi, ò dall'alzare in alto il dito grosso, ò dall'accostarsi al collo le spade ignude. Ma doue si hauesse Caio l'opportunità di parlamentare per alcuno de'capi suddetti, non sò raccogliere; perciòche quantunque in diuerse fiate egli facesse prouedimenti da guerra, non pertanto mai guerreggiò: onde voglio credere, che tal medaglia fosse a lui decretata dal Senato per semplice adulatione dell'imprese eseguite più con la immaginatione, che con l'effetto, e che in dette vane occorrenze parlasse a'Soldati, acciòche fatti animosi dalle sue persuasioni, si conducessero più francamente a combattere i Nicchi,e le Conchiglie gittate a'lidi del Mare Oceano; e per la cui segnalata vittoria, dopo hauerne fatto raccogliere notabile quantità, e chiamatele spoglie dell'Oceano debite al Campidoglio, edificò iui vn'altissima Torre, sopra la quale, per additare la strada a'Nauiganti, ripose per la notte lumi accesi; e volle etiandio di cotal vittoria condurre in Roma il Trionfo.
Rappresentasi in varia medaglia vna figura sedente in habito Donnesco, e col capo velato,
5. che tenendo nella destra la patera, appoggia il sinistro braccio sopra il capo di vn fanciullo, e si legge nel disotto: PIETAS, e nel dintorno: C. CAESAR DIVI AVG. FRON. AVG. P. M.
6. TR. P. 111. P. P. Si vede nel rouescio vn bellιssimo Tempio ornato di sei colonne, con architraue, che sostiene molte figure, & hà nel mezo vna quadriga con ornamento di vn lungo festone, che legato sù i capitelli delle prime colonne, và formando vn mezo cerchio; sù l'atrio del medesimo Tempio stà Caio istesso in piedi, ornato di vestimenta Sacerdotali, e che con la patera nella destra, fà suoi sacrifici sopra di vn'Ara. Hà dinanzi il Vittimario, che mantiene legata la Vittima; e vi è nel di dietro altra figura, che dalla sinistra mano lascia pendere vna gran patera col manico, e forse di quelle vsate per raccogliere il fangue dalla