446.
a freno, con sopra vna stella, & inscrittione: AETERNITAS AVG. quasi douesse l'Imperadore. esser eterno, come furono li due fratelli; perciòche, quantunque Castore solo, come nato del seme di Gioue, fosse immortale, egli amò nondimeno in modo Polluce, che venuto a morte, ottenne dal Padre di potergli concedere la metà della sua vita: onde vicendeuolmente vissero dapoi vn giorno per vno, fin che amendue translati in Cielo, se ne formò l'imagine de'Gemelli.
Il fatto della vittoria conseguita da Massentio contra Seuero, o che veramente riuscisse di gusto al Senato, o che si volesse adulare in ciò il vincitore, mi dà a credere, che recasse le cagione di stampar la medaglia, con testa laureata, e lettere: IMP. MAXENTIVS P.F. AVG. co'l
4. Tempio; il cui frontespitio vien sostentato da quattro Colonne, entro si vede Roma sedente sopra arnesi militari, che appoggiando la sinistra mano ad vn hasta, tiene con la destra il globo dell'Imperio. Dinanzi la Vittoria le stende vna corona, e si giace fra di essi vn prigione auuinto, leggendouisi: CONSERV. VRB. SVAE. forse per dar a vedere, ch'egli con la Vittoria haueua conseruato Roma.
Riuscì Massentio, per asprezza, e per crudeltà, del tutto simigliante al Padre, e trouò nuoui modi di grauezze, e di taglie, mostrandosi etiandio inesorabile nel far morire gli huomini, e nel trarre danari per qualunque via. Fù sfrenatamente libidinoso, e tutto dedito al corromper le donne Romane, con dispiacere estremo di ciascuno, e così scelerato in breue si mostrò, che sdegnato il Senato, si dispose di chiamare Costantino figliuolo di Cloro, che già il quinto anno imperaua quietamente alla Gallia, alla Spagna, & all'Alpi Cottie lasciategli dal Padre. Ond'egli condottosi all'incontro di Massentio, che con arti magiche più, che con sano consiglio, le sue cose regolaua, nè essendo la fortuna sufficiente di più oltre la temerità, e l'infamie di così fatt'huomo sostenere, in cappando questi ne gl'inganni stessi, ch'egli al ponte Miluio, sopra il Teuere, haueua a Costantino apparecchiati, restò fiume, con, tutto il cauallo sommerso, e morto, nell'anno sesto del suo crudelissimo Imperio.
447.
MAGNA VRBICA.
HEbbe Massentio per Moglie Magna Vrbica, della quale si tienè, che generasse Marco Aurelio Romolo, che da lui disegnato Cesare, & Consolo, morì giouinetto, e lo consacrò,
5. Si vede in medaglia l'effigie di tal Donna con lettere: MAGN. VRBICA AVG. co'l rouescio
6. di Venere in piedi, che tiene vn elmo sù la destra mano, l'hasta nella sinistra, e lo scudo a'piedi, con inscrittione: VENVS VICTRIX. e ciò forse, perche riportò il pregio della bellezza in competenza di Giunone, e di Pallade.
448.
ROMOLO.
DI Marco Aurelio Romolo figliuolo di Massentio, e di Vrbica, si raccoglie parimente l'effigie in medaglia, senza corona, e con lettere: DIVO ROMVLO NVBIS CONS.
nostre Vrbis
7. conseruatori.
Contiene nel rouescio vn bellissimo Tempio, sù la cima del quale stà vn Aquila
8. col titolo: AETERNAE MEMORIAE. e ciò cred'io, perche essendo morto giouinetto, fù dal Padre consacrato, e battuta simil medaglia per memoria di lui.