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edificò Nicopoli ad Attio, e vi instituì giuochi da farsi di cinque in cinque anni ad Apollo, chiamati dapoi Quinquennali. La fama, che fra tutte le cose è la più veloce, sparse ben tosto per tutta l'Asia il vero della sudetta vittoria, e per essa accrebbe Cesare in tal grado di stima appresso que'Popoli, che gareggiando infieme nell'eternare le memorie di lui, e del Padre Giulio, ciò fecero specialmente co'l mezo di medaglie: ma due fra l'altre ve ne sono poco fra se differenti; peroche contenendo amendue dall'vn lato le teste de gli stessi Giulio, e Cesare, in quella, che dimostra nel mezo loro vna palma, si leggono i nomi
14. d'essi in cotal forma: IMP. CAESAR DIVI F. DIVI IVLI. e nell'altra senza la palma stà scritto:
15. CAESAR DIVI F. IMP. DIVI IVLI. ma come la prima hà nel rouescio vna meza naue, sù la quale
16. stà vna Piramide, con la stella, e lettere nel disotto: COPIA; così pare, che possa, rappresentare, che dopo la vittoria hauuta da Cesare nell'Egitto, denotata nella palma fra le due teste, e nella Piramide, delle quali era quel Regno assai copioso, egli facesse condurre di colà molta vettouaglia per beneficio dell'Italia, e di Roma. La stella crinita, quella si può credere, che significhi, nella quale si tenne, che dopo morto, si trasformasse il Diuo Giulio.
Il rouescio dell'altra medaglia contiene la forma di vna simil naue: ma con l'arbore, ò antenna piantata in essa, e con certa machina a guisa di vn castello, e lettere nel disopra:
17. C. I. V. che per auuentura possono dire:
Colonia Iulia Victrix
, ò pure:
Valentia
, ouero
Victoria
, e sarà la Colonia, che stampò simil medaglia. Direi, che pur questa contenesse la memoria della vittoria Attica: ma può esser, che fosse coniata di tal guisa per rappresentare, che conseguita da Cesare così gran vittoria, & edificato in Attio il Tem pio ad Apollo, vi consagrò delle Triremi, e delle Naui, che fin dieci ordini di remi conteneuano.
Per così fatta vittoria, che recò smisurata lode a Cesare, inchinandosi di già in Roma tutte le cose alla virtù di lui, non vi si lasciò dimostratione di honore, che non gli fosse fatta; perche oltre l'hauer determinato, che nel suo giungere alla Città, lo incontrassero le Vergini Vestali col Senato, e'l Popolo, e le Donne, e li figliuoli, gli furono etiandio decretati de'voti, e delle Statue con la Tribunicia Potestà in vita, e dell'altre preminenze, volendo, che in tutte le Congregationi del Popolo vsasse la Corona Trionfale, e fosse chiamato Augusto, nome di veneratione, e di maestà, e col quale soleuano per prima chiamarsi gli Dei, e ciò per distinguerlo maggiormente dalla conditione de gli altri huomini, e nel nome di Cesare si rappresentasse la successione del sangue, & in quello d'Augusto lo splendore della soprahumana sua dignità; hauendolo anche denominato Padre; laonde per tal cagione, e per confirmatione del decreto stabilito, che fosse annouerato frà gli Dei, non pare, che vi sia dubbio, che stampasse il Senato, in vita di lui, molte medaglie col titolo di Diuo, e
18. che l'vna fosse quella con testa di Cesare in giouenile età ornata di Corona radiata, & inscrittione: DIVVS AVGVSTVS PATER. Fabricauasi d'oro la Corona radiata, con alcune punte, che inalzandosi d'intorno il capo, a guisa di raggi solari, per cosa Diuina dimostrauano colui, che tale la portaua: volendosi, che quelle punte fossero dodici in numero, ò perche tanti sono i segni del Zodiaco, ò perche altrettante furono le fatiche d'Ercole: hà nel rouescio
19. vna bellissima corona di quercia, nel cui mezo stanno poste le due lettere S.C. le quali denotano, che per decreto del Senato, fù stampata cotal medaglia a gloria di Cesare. Del frutto della Quercia vissero già i primi huomini: e perche si tenne, che Gioue desse tal'arbore a'mortali per sine di mantenerli, co'srutti di esso, in vita; di questa però furono sempre simbolo le sue foglie, e se ne coronauano gl'Imperadori per l'augurio di lunga vita: concedendosi etiandio tal corona a colui, che saluaua in guerra vn Cittadino, come per testimonio, che gli hauesse, ncl ciò fare, prolongata la vita. Ma se in altri, e specialmente ne'primi Imperadori la corona suddetta radiata significaua la Consecratione di essi, in Augusto la ragione non milita; perche là doue quelli furono Deificati, secondo l'vso antico, dopo morte; egli in vita, e quasi nel principiar del suo Imperio conseguì presso gli antichi l'esser nominato, e riuerito per Dio: dicendo Tacito, nel riferire le opinioni, che s'hebbero della vita d'Augusto, di così fatta guisa, se nella nostra fauella scriuesse: Niente esser più restato a gli Dei; poiche ancor esso voleua il medesimo culto di Tempij, d'Immagini, di Flamini, e di Sacerdoti. Et altroue, dopo hauer mostrato, che Tiberio disprezzò il Tempio, che volsero edificare a lui, & alla Madre, le Città della Spagna, soggiunge: Continuò poi anche ne'priuati ragionamenti a biasimare simil culto, attribuendolo altri a diffidenza, & altri a