Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

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l'vno fù l'operare, che le monete si battessero di buona lega, e di peso, già che l'esperienza mostraua, che non v'era cosa, che più impedisse l'abbondanza de'viueri, e'l commercio delle merci, che la moneta falsa, ò di scarso peso, restandosi per tal conto i forestieri di condurre in Roma le mercatantie loro. Al qual danno, stimato grandissimo, fù ben pensato di prouedere dalli più Antichi, con l'istituire il Magistrato de'Triumuiri Monetali per far battere, pesare, & esaminare le monete, e porui per maggior sicurezza i nomi loro, ò del Principe, eche punissero etiandio gli auari falsificatori, ò tosatori di esse: mà l'humana malitia, che sempre a'prouedimenti de'Principi contrasta, variò di tempo in tempo gli ordini dati, fin che di nuouo accadde à Claudio il prouederui; la quale sua diligenza si volle con riguardeuole testimonio di gratitudine esprimere entro il medaglione con testa laureata, e lettere: IMP. C. CLAVDIVS P. F. AVG. Hà nel rouescio le trè Dee Monete in piedi con la bilancia pendente dalla destra mano di ciascuna, e'l Cornucopia nella sinistra, vedendosi a'piedi loro alcuni Monticelli, che per auuentura la moneta fabricata dimostrano, e v'è scritto: MONETA AVG. Figurarono gli Antichi tal volta nelle medaglie vna sola di queste Deità, ò per semplice simbolo della moneta, ò per rappresentare simile Dea, che hebbe già il Tempio in Roma nella Rocca Capitolina, e sotto il nome di Giunone Moneta, vi fù adorata; & alrra volta ne posero trè insieme, secondo nella descritta medaglia si raccoglie, volendosi dimostrare in questa guisa le trè sorti di monete comunemente vsate, cioè di Rame, d'Argento, e d'Oro. Tengono il Cornucopia colmo di varie qualità di frutta, argomentandosene, che co'l mezo della moneta vien somministrato qualunque cosa all'humano viuere necessaria. Dimostra la bilancia, secondo lo testifica Plinio, che in quei tempi non si daua, nè riceueua la pecunia altrimente, che à peso; laonde i pesatori, i pesi, & il pesare chiamauansi libripendi; dimorando in terra, que'monticelli di danari, per dare à vedere l'abbondanza, che mercè del Principe, à giouamento di ciascuno, se ne batteua. Il qual medaglione, che tale può chiamarsi in riguardo delle picciole medaglie del tempo di Claudio, rarissimo, & ottimamente conseruato, stà riposto entro il grande, e celebre Studio dell'Eminentissimo Signor Cardinale Francesco Barberini degno Nepote della Santità di N. Signore Papa Vrbano VIII. arricchito non meno di tali materie antiche di pregio, che d'innumerabili volumi di Lìbri scelti, e pellegrini stampati, e manuscritti, fatti raccogliere da S. Eminenza, con somma cura, e notabile spesa in varie parti del Mondo, per sodisfarne la virtuosissima sua inclinatione, e per giouare ad vn tempo à coloro, che versati nelle scienze, prendono, nella lettura di quelli profitteuole diletto.
   Regolati pertãnto da Claudio nella forma suddetta gli affari appartenenti al Gouerno di Roma, e della Republica, mosse l'armi, & hebbe incontro non pure i Goti, mà diuerse altre Nationi, e Popoli Barbari della Scitia,fino al numero di trecento venti mila,nè si sgomentò: anzi che datone conto per lettere al Senato, ordinate le genti con la prudenza, e co'l consiglio suo; benche hauesse esercito di gran lunga inferiore à gl'Inimici, ne fece vna incredibile vccisione, e n'hebbe intera vittoria, e ricuperò quanto per l'adietro haueuano occupato del Romano Imperio. Stimo, che Claudio in così fatta occorrenza si votasse à Gioue Statore, affinche il poco numero de'Soldati suoi rendesse fermo,e stabile contra l'immenso stuolo
   1. de 'Nimici, e però si vede la medaglia con testa cinta di Corona radiata, e lettere: IMP. C. CLAVDIVS AVG. hà nel rouescio Gioue ignudo in piedi, che appoggiato con la destra ad vn hasta, stringe il fulmine con la sinistra, e vi si legge: IOVI STATORI, secondo si è veduto in Gordiano Pio. Così fù chiamato Gioue da Romolo; perche a'suoi prieghi fermò i Soldati Romani, che combattendo contra i Sabini, s'erano posti in fuga, e fattigli star saldi contra gl'Inimici, ne riportò la vittoria, & à Gioue Statore fabricò vn Tempio.
   Furono grandi, e varie le dimostrationi d'allegrezza fatte per tal conto in Roma, & oltre le molte medaglie,che per prima si può tenere,che fossero decretate à Claudio; si vede l'vna con Testa, e Corona radiata, e lettere come di sopra: mostra nel rouescio la Vittoria in piedi, che stando in faccia, con l'ale à gli homeri, porge con la destra la Corona, che come à Trionfante, dee esser d'alloro, e tiene con la sinistra la palma, leggendouisi: VICTORIA AVG. si è veduta simile in Traiano.
   Mà in altra medaglia con testa, e lettere descritte, si vede rappresentata la virtù di Claudio in persona armata d'vsbergo, e di celata, che s'appoggia con la sinistra ad vna lancia, e 

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