375.
notabile, conuenne loro di ritirarsi a'soliti deserti. Io non sò se per cagione di tal vittoria ottenuta da Emiliano stampasse il Senato a Gallo la medaglia con testa, e lettere descritte, con vn'ornato Tempio, nel cui mezzo stà Giunone sedente, che tiene con vna mano l'hasta, con l'altra la patera, & a piedi il Pauone, con lettere:
IVNONI MARTIALI. S. C.
quasi inuocassero questa Dea à fauore dell'Imperadore, e dell'Armi Romane contro i Barbari. Il Tempio di Giunone Martiale, era nella VIII. Regione di Roma, detta il Foro Romano, & il cognome di Martiale fù commune ancora à Gioue, & à Minerua.
Recò vtile al Publico, ma danno à Gallo, la vittoria ottenuta da Emiliano contra i Barbari; perciòche egli fù ben tosto acclamato Imperadore da'Soldati, e posto in punto di trasferirsi a Roma: si preparò Gallo per incontrarlo, come fece, con esercito, e condottosi insieme co'l figliuolo Volusiano alla Città di Terni dell'Vmbria, venuti iui con Emiliano al fatto d'armi ad vn Ponte, che porta tuttauia il nome di Sanguinario, restarono amendue vccisi; & essendosi dapoi gli eserciti congiunti amicheuolmente insieme, condussero il vincitore Emiliano in Roma. Imperarono Gallo, e'l figliuolo, anni due.
376.
VOLVSIANO.
GIà si è detto Volusiano essere stato figliuolo di Gallo, e che fù da lui chiamato Cesare, & Augusto: se ne vede in medaglia la testa senza Corona, con lettere:
C. VIBIO
6. VOLVSIANO CAES.
co'l rouescio di vna Laurea, entro la quale stà scritto:
VOTIS DECENNALIBVS. S. C.
si è detto altroue, che si faceuano de'voti publici per la eternità dell'Imperio, per la sanità de'Cittadini, e più per la felicità de'Principi, e che questa cerimonia veniua eseguita da'Sacerdoti Flamini alla presenza de'Consoli, e de'Pretori, e de'Censori, che prendeuano il voto publico innanzi a tutto il Popolo Romano. Simili voti si faceuano per cinque, per dieci, per venti, per trenta, e per quaranta anni; & adempiti, si scriueuano in marmo, ò in tauola di rame, e se ne batteuano medaglie, anche per memoria del tempo prefisso ad essi voti, e del quando si doueuano rinouare. Fatto Imperadore Volusiano furono fatti per dieci anni, e però ne stamparono la memoria.
Trouasi la medaglia, co'l rouescio del Tempio descritto in quella decretata à Gallo con l'istessa Giunone sedente, e lettere:
IVNONI MARTIALI. S. C.
Con testa laureata, e lettere descritte stà in altra medaglia di Volusiano vna Donna, che
7. appoggiando il sinistro braccio sopra vna Colonna, stringe in quella mano vn'hasta, & alza con la destra il Caduceo, leggendouisi:
FELICITAS PVBLICA. S. C.
intorno la quale si è discorso in Mammea.
La Dea Concordia in piedi si vede in diuerso rouescio di Volusiano. Tiene cotal Dea nella destra la Patera, e nella sinistra mano due Cornucopij, con lettere:
CONCORDIA AVGG. S. C.
come si è figurato altroue.
Morì Volusiano appresso le mura di Terni, per la rotta, che vi hebbe con suo Padre da Emiliano, dopo due anni d'Imperio.
377.
HERENNIA ETRVSCILLA.
HErennia Etruscilla nacque di Traiano Decio, e fù moglie di Volusiano, che la dichiarò Augusta. Se ne comprende l'effigie entro il medaglione, con lettere:
HERENNIA TRVSCILLA AVG.
hà nel rouescio vna Donna sedente, che con la destra, quasi voglia celarsi per
8. modestia, và coprendo il volto co'l velo, e vi si legge:
PVDICITIA AVG. S. C.
secondo s'è veduto in Faustina. Si copre il volto alla Pudicitia co'l velo, e forse con quello chiamato flammeo dal colore rosso solito della fiamma, del quale era tinto, e l'vsauano etiandio le spose coprendosene la faccia, per celare il rossore di vergogna, che le assaliua, douendosi congiungere allo sposo: l'isteso pur conueniua alla Donna pudica, se altri la stimolaua: ouero, che celando co'l velo le proprie bellezze, toglieua l'occasione di contaminare altri, e se stessa. Veste