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come rappresenta la narrata attione del suddetto Imperadore, così reca à me campo di far più nota la virtù dell'istesso Caualiere; poiche versato in più scienze, hà congiunto alla diletlettatione di gran copia di libri scelti, quella delle cose antiche, e delle Pitture: hauendone specialmente molte di mano di Nicolò Pussino Francese pregiato maestro in questo secolo; le quali rendono il Palagio di esso non meno adorno, che riguardeuole per la rarità di così fatti ornamenti.
Tutti coloro estinse Massimino, che sapeua esser consapeuoli della sua ignobiltà, & à questi aggiunse la morte d'altri suoi amici; da'quali, per pietà, era stato molte volte souuenuto ne'bisogni con la liberalità loro. Leuòssi da lato tutti i Nobili, e sece perire in varij modi li buoni ministri d'Alessandro. E mentre gli amici, e li proprij ministri haueua presi in sospetto, e diuentaua sempre più inhumano, vn certo Magno di famiglia Consolare con molti Soldati, e Centurioni gli congiurò contra : ma hauendo Massimino osseruata cotal fattione, senza precedente accusa, ò giudicio, sin quattro mila huomini sece vccidere. Non perciò restarono gli Osdroeni, altro numero di Soldati sagittarij, di tentare l'estintione di Massimino, desiderosi di vendicare con ciò la morte inselice del buono Alessandro; & vn loro Capo, chiamato Tico crearono, contra voglia di lui, Imperadore: mà fù il misero vcciso entro il padiglione da vn suo famigliare amico; il quale hauendone recata la testa à Massimino, che lieto la riceuette, sece dare a quello la morte in guiderdone. Simili accidenti esacerbarono tuttauia più l'animo crudele dell'Imperadore, nè lasciaua di mostrarne segnali a danno de'miseri, che con mille atroci tormenti erano satti da lui morire. Tolti i sospetti, e stabilitosi nel Principato, s'accostò con le forze a'Germani; li Paesi de'quali, in diuerse parti, ridusse in cenere, non essendo chì all'incontro gli si opponesse. Ma giunto in fine più addentro a certe paludi, trouò iui le forze di quelle Nationi, e si diede a combatterle con tal valore, che essendo egli sempre il primo fra'Soldati, vi si segnalò altrettanto, quanto per le crudeltà vsate, s'era reso a ciascuno formidabile. Appiattatisi li Germani entro vna profonda palude, come prattichi del paese, & auuezzi al nuotare, pensarono, tirando colà i Romani, d'estinguerli: ma riuscì loro fallace il disegno; perciòche Massimino il primo fù, che spinto il Cauallo, si lanciò colà dentro; e quantunque restasse quasi coperto dall'acque, s'affrontò nondimeno co'nimici, e molti di sua mano ne vccise. Simil fatto operò, che vergognandosi l'esercito di non si trouare nell'istesso rischio co'l suo Principe, si dispose d'entrare nella Palude, e tanta vi fù la strage de'Germani, che niuno ne campò viuo, essendouisi molto adoperato l'Imperadore con sua gloria. Notificò tal vittoria Massimino al Senato; dal quale gli furono decretati per essa molti honori.
Chiaramente si raccoglie il segnale di cotal vittoria nella medaglia con testa, e lettere descritte,
6. e la figura alata di essa in piedi, che sostiene con la sinistra mano la palma, e solleua con l'altra la laurea, hauendo a'piedi vn prigione sedente con le braccia dietro, e leggeuisi: VICTORIA GERMANICA. S. C.
Per denotare tuttauia la vittoria suddetta, decretò etiandio il Senato l'altra medaglia con testa laureata, e lettere: IMP. MAXIMINVS PIVS AVG. oue quella si rappresenta alata, e che portando con la sinistra vna lunga palma, porge con l'altra mano la Corona, in atto di velocemente seguitar suo camino, e vi stà scritto: VICTORIA AVG. S. C. secondo vna tale se ne vide in Nerone.
In diuersa medaglia si comprendono maggiormente i segnali di così fatta vittoria Germanica
7. conseguita da Massimino, e dal figliuolo Massimo; peròche contenendo la testa laureata del primo con lettere: MAXIMINVS PIVS AVG. GERM. hà nel rouescio due figure, che tenendo congiunte le destre, vi sostengono sopra vna piccola Vittoria alata, e come accanto quella, che appare di maggior età, si vede vn Soldato, che stringe la lancia con la destra; così vicino all'altra, che è più giouane, stà vna figura armata, ma senza lancia: nel mezo delle due prime, che si può creder, che rappresentino gl'Imperadori, giacciono a i loro piedi due figure sedenti, che à guisa di prigioni mostrano di dolersi, le quali possono denotare le Prouincie della Germania vinte da essi, leggendouisi: VICTORIA AVGVSTORVM. S. C.
Dopo la suddetta vittoria, carico Massimino di molti prigioni, e d'vna insinità di preda, sopraggiunto dal Verno; si ritirò in Sirmio Città dell'Vngheria, con proponimento di debellare