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Artaserse, offendendo Artabano suo consederato, & occupando quello, che era soggetto all'Imperio Romano.
Raunato da Alessandro ciò, che faceua mestieri alla guerra contra Persi, colà si trasferì à gran giornate co'suoi Eserciti. La memoria della quale speditione, e del viaggio, si raccoglie dalla medaglia con testa laureata, e lettere: IMP. SEV. ALEXANDER. AVG. e con l'Imperadore istesso à Cauallo, che impugnata la Lancia, stà in atto di viaggiare, e gli và innanzi
11. à piedi vna Vittoria alata, che solleua con la destra la laurea, leggendouisi: PROFECTIO AVGVSTI. S. C.
Volle il Senato honorare, etiandio nell'occorrenza di tale speditione, la prontezza, e la sede, che vsarono i Soldati, dimostrandosi ardenti del seruitio del Principe loro, e della Republica; poiche fece stampar la medaglia con testa di Alessandro ornata di lauro, e titoli: IMP. CAES. M. AVR. SEV. ALEXANDER AVG. hà nel rouescio vna Donna in piedi nel mezo di due Insegne militari; a ciascuna delle quali distende le mani, e vi stà scritto: FIDES MILITVM. S. C. secondo si è veduto in Caracalla.
Si vuole da alcuni Autori, che con auuersa fortuna combattesse Alessandro trà Persi: mà vè ne sono anche di quelli, che affermano il contrario; & io più a questi, che a gli altri mi risoluo di prestar sede; mentre veggo decretata dal Senato la medaglia, che nel rouescio della testa cinta di lauro con lettere: IMP.SEV. ALEXANDER AVG. hà vna Donna alata, che stando diritta, calca col'sinistro piede vn'elmo, e scriue sopra di vno scudo appeso ad vn'albero di Palma, e vi si legge: VICTORIA AVGVSTI. S. C. Tale si è veduta in Vitellio.
Ma nella medaglia con testa, e lettere descritte, stà egli medesimo sù vna Quadriga Trionsante,
12. e vi si legge: P. M. TR. P. VIII. COS. III. P. P. S. C. il che di vantaggio conserma ciò, che si troua scritto: che essendo venuto Artaserse a giornata con Alessandro, fù sconfitto, e sugato in modo, che hebbe gran campo l'Esercito Romano di caricarsi delle rìcchezze de'Persi, e di farne prigioni vna infinità. Dopo la qual vittoria tornato in Roma Alessandro, vi entrò trionsante su'l Carro descritto.
Hebbe grandi acclamationi, e gran lodi Alessandro per lo felice fine dato a tal guerra, e per lo Trionfo, che ne riportò; & egli perfettionato nella virtù, era amato cordialmente da'Popoli: ond'essi vedendolo, gridauano ad alte voci: Salua è Roma, essendo saluo Alessandro. Terminata la festa del Trionfo, fece rappresentare i Giuochi Circensi, e gli Scenici, e poscia distribuì il Congiario, che si raccoglie dalla medaglia con testa, e lettere narrate, e con l'Imperadore sedente sopra il Palco, che con l'assistenza di due figure, l'vna togata, e l'altra in habito succinto, appoggiata ad vn'hasta, essendoui etiandio la terza, che rappresenta la Dea Liberalità, stà distribuendo il Congiario a coloro, che ascendono per gradi di vna scala a prenderlo, e vi si legge: LIBERALITAS AVGVSTI IIII. S. C. mà perche è simile alla già veduta nell'istesso Alessandro, non se ne replica in questo luogo il disegno.
Col calore de'moti de'Persi, anche i Mauritani, gl'Illirici, e gli Armeni, si solleuarono: ma tutti surono vinti da'ministri di Alessandro, e sottoposti all'vbidienza. Li prigioni di varie Nationi, donò Alessandro a'suoi amici; e quelli trouati esser nobili destinò alla militia. A coloro, che si adoperarono in seruitio della Republica, decretò gli ornamenti Consolari, & aggiunse loro la dignità Sacerdotale; & a'poueri donò campi, & altri beni. Mentre egli così l'amore del Popolo, e del Senato nudriua co'benesicij, intesa la solleuatione de'Germani, e che di già scorreuano per la Gallia, vi si trasferì di persona con l'Esercito; nel quale fù vna Legione, che auuezza alla souerchia libertà esercitata sotto l'infame Elagabalo, non potendo contenersi entro gli honesti precetti di Alessandro, interpretati per troppo seueri, e ch'esso, e la Madre fossero intenti all'auaritia; trasferendosi egli con poche persone da vn luogo ad vn'altro della Germania, alcuni Soldati di detta Legione fattiglisi, a guisa di Assassini all'incontro, esso, e la Madre vccisero: volendosi, che Massimino fosse partecipe di cotal fatto. Imperò il buono Alessandro anni tredici, e giorni noue. Visse anni ventinoue, mesi trè, giorni sette: e fù dal Senato, che sentì con estremo rammarico la morte di così virtuoso, e giusto Principe ascritto fra'Diui.