291.
magnificenza Reale a'confini, mentre la Nobiltà, & altra moltitudine de'Parthi disarmata se ne venne con le Corone di fiori per far mostra, e non per combattere, accompagnando di tal guisa il Rè loro; fattala l'Imperadore circondare da'Soldati, questi incominciarono ad vn tempo ad vcciderla; & appena Artabano, & alcuni pochi si saluarono con la fuga. Fece Antonino di roba, e di prigioni gran preda, hauendo danneggiato le Città, e li Borghi co'l fuoco; e ritornatosene in Mesopotamia, auuisò di colà il Senato d'hauer debellato l'Oriente, e che quei Popoli, e Nationi erano in suo potere: la onde non sapendosi la verità del fatto, se ne fecero in Roma molte allegrezze, fin co'l porre le Statue di lui per tutte le porte, e co'l sacrinficare a Gioue Ottimo Massimo per la sua salute in Campidoglio: Vedesi la medaglia,
28. con testa laureata, e lettere: M. ANTONINV. PIVS AVG. GERM. contenendo nel rouescio il simulacro di Gioue sedente in gran maestà, che appoggiato con la sinistra all'hasta, sostiene con la destra vna piccola Vittoria alata, che verso di lui stà porgendo la Corona, & hà parimente a'piedi l'Aquila, vccello attribuito a Gioue, leggendouisi: P. M. TR. P. XX. COS. 11 11. P. P. S. C.
Vscito Antonino dal Paese de'Parthi, e condottosi nella Mesopotamia, doue per la quantità de'Boschi poteua esercitarsi à suo piacere nelle Caccie, fù in esse tanto frequente, che per opera di Macrino, il quale gli succedette nell'Imperio, restò finalmente ferito frà certi spessi arbori, da Martiano, l'vno de'suoi Custodi; mentre chinato adempiua certa sua necessità; e nell'età di quarant'anni, e sei d'Imperio terminò colà l'infame sua vita.
292.
PLAVTILLA AVGVSTA.
P Lautilla figliuola di Plautiano Prefetto delle Cohorti Pretorie, fu da Seuero data per moglie al figliuolo Bassiano; e benche non fusse da lui amata, n'hebbe nondimeno vn figliuolo; co'l quale, dopo l'vccisione seguita del Padre di lei, andò relegata nella Sicilia, & indi à non molto, d'ordine del crudo marito, furono amendue vccisi. S'è già veduta l'effigie di Plautilla in altra medaglia Greca, trà quelle di Bassiano Antonino. Ma nondimeno anche la seguente hò giudicato di quì riporre, doue m'è accaduto il far di lei mentione, massimamente, che queste sono in paragone dell'altre, assai rare, & hauute in pregio. Vedesi
29. dunque la testa, con inscrittione: PLAVTILLA AVGVSTA, e nel rouescio stà la Dea Fortuna,
30. co'l timone nella destra, e'l Cornucopia nella sinistra mano, con lettere: C. L. I. COR. cioè:
Colonia Laus Iulia Corinthus.
La qual medaglia fù stampata senza fallo in Corinto Colonia dedotta da Giulio Cesare.
Con simil testa, e lettere si vede altra medaglia, con Donna in piedi, che tenendo con,
31. la destra vn'hasta, sostiene con la sinistra vn picciols fanciullo, e vi si legge: PIETAS AVGG. S. C.
In altra medaglia con l'istessa testa, e lettere, si contiene il simulacro di Venere in piedi
32. appoggiato, co'l sinistro gomito, so pra di vn grande scudo, etiene dall'istessa mano vna, palma; mentre con l'altra, mostra vn pomo, & a'piedi hà vn picciolo Amorino, leggendouisi: VENVS VICTRIX S. C. Altroue s'è bastenolmente scritto di vn cotal simulacro di Venere.