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gil esercitij militari. Si portrebbe nondimeno stimare contrario a tutto ciò il vedersi in medaglie d'argento di Diocletiano, di Massimiano Erculeo, e di Costanzo Cloro, la forma dell'altro Castro rinouato da essi, come ne appaiono ancora i segnali sopra le rouine del vecchio, e della parte reticolare restata, che hoggidì anche in alcuni si scorge; poiche dall'antica, quest'vltima architettura molto diuersa viricorre. Ma à questo si può tuttauia rispondere con l'istessa ragione dianzi addotta in Caracalla, che hauendo essi Principi, e Diocletiano Ipecialmente, posto l'affetto là, doue haueuano le loro immense Terme fabricate, riuocassero da gli alloggiamenti di Antonino li Pretoriani, e colà presso li riponessero, come in guardia di se stessi, quando affisteuano à i Giuochi, si esercitauano, ò bagnauansi. Questa medaglia, che è frà le rare, mi venne in dono dall'Eccellentissimo Signor Duca Francesco Sannesio; il quale nel diletto, che trahe dalla Virtù, hà mantenuti, & aumentati i marmi, li quadri, e li disegni d'eccellenti Maestri, e le medaglie, con varie cose antiche di stima già raccolte dal Cardinale Giacome, e dal Marchese Clemente, l'vno Zio, e l'altro Padre di lui, nel bello, e curioso Palagio su'l monte di San Spirito; doue concorrono i migliori virtuosi ad arricchirne gl'intelletti; e massimamente nelle numerose Pitture di Anibal Caracci Bolognese, che co'due fratelli Ludouico, & Agostino, e'l nepote Antonio, rauuiuarono il buon modo del dipingere, seguitato poscia da'loro valenti Discepoli, vedendosene pur iui contrasegni in varie opere del Caualiere Giouanni Lanfranchi l'vno di essi. Si può etiandio comprendere la finezza dell'ingegno, e la profondità del sapere di Annibale suddetto in seicento varij disegni di lui appresso di me, inuentati la maggior parte per ornarne, con pittura, la celebre Galeria Farnesiana. Hà parimente il Signor Duca in cotal luogo vna lunga, & alta Grotta a guisa di nobile, e spatiosa loggia cauata à scarpello entro il duro monte, diuisata à Nicchie, ripiene di Statue, di teste, e di bassi rilieui antichi; de'quali tutte le stanze, e fin le mura de'Cortili, e de'giardini, si vedono arricchite: Onde ben si comprende, quale animo habbia S. Eccellenza, mentre in così fatte opere virtuose, per dilettatione di se stesso, e per giouarne altrui, egli lo impiega. la medaglia col Cerchio suddetto, si vedrà al numero 14. dopo l'vltima di Plautilla.
Parendo forse ad Antonino, che le commesse sceleratezze gli rendessero odiosa la stanza di Roma, determinò di trasferirsi à visitar le Prouincie: ma egli doueua più tosto hauer molto prima cambiato l'animo, che volgersi dapoi à mutare il paese per sottrarsi da'rimordimenti, che prouaua dentro à se per l'atrocità de'suoi delitti; benche in fine comprendesse, & altri a forza il prouassero, che li vitij erano radicati in lui, nè furono altramente de luoghi, e de'tempi, e che niuna cosa valeua in fine per temperarli. Giunto per tanto alla parte del Danubio soggetta all'Imperio, vi si esercitaua in caccie, e nel guidar le carrette, dimostrandolo vna gran medaglia battuta, per mio creder, in quelle parti con testa laureata: ANTONINVS PIVS AVG. & vna cifra d'argento commessa nel metallo con trè lettere: P. E. L. si vede nell'altro
15. il medesimo Antonino sopra di vna quadriga, che tiene con la sinistra la palma, & alza con la destra vna sferza in atto di percuotere i caualli, senz'altra inscrittione.
Rassettò nondimeno Antonino le cose della Germania, e debellati iui gli auuersarij, e congiuntigli in amicitia, fece vna scelta di essi per sua guardia, e prese il titolo di Germanico.
16. Stampò dunque il Senato per tal rispetto la medaglia con testa laureata, e lettere: ANTONINVS
17. PIVS AVG. GER M. con la Vittoria alata, che ad ambe le mani agita vn trofeo confitto in vn'hasta, e le stà a'piedi l'vno de'Germani, ouero la Prouincia istessa col sinistro ginocchio in terra, leggendouisi: P. M. TR. P. XIII. IMP. 111. COS. 1111. P. P. S. C.
Ma come è da credere, che per cagion di simil guerra fatta da Antonino co'Germani, egli parlasse più fiate a gli eserciti, ò per accrescere loro l'animo al combattere, ò per prenderne la
18. fede, secondo era il costume; quindi è, che si vede la medaglia con testa laureata, e lettere descritte, e l'Imperadore armato in piedi, con persona a lui affistente sopra di vn palco parlamentando a gli eserciti, che altresì armati, e con l'Insegne militari lo ascoltano, e vi si legge: P. M. TR. P. XV111. IMP. 111. COS. 1111. P. P. S. C.
Doue conducesse Antonino il Trionfo della Germania, non si raccoglie da gli Autori: e
19. pur se ne vede il rincontro nella medaglia con testa, e lettere notate, e la Quadriga sopraui lui medesimo Trionsante con vna Vittoria, che standogli nel didietro, gli sostiene su'l capo la laurea, essendoui scritto: P. M. TR. P. XVI. IMP. 11. COS. 1111. P. P. S. C.