Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

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con sua vittima, che in habito Sacerdotale, con la Patera nella destra, vi sacrifica, leggendouisi: VOTA SOL. DECENN. P.M. TR. P. XII. IMP. VIII. COS. V. P.P. S.C.
   Con tutto, che non cessasse il Senato di far qualunque dimostratione per sodisfare a Commodo; questi nondimeno per piccolo sospetto, hor l'vno, hor l'altro, nondimeno faceua vccidere. La Virtù, e li virtuosi erano sbandeggiati dalla sua presenza; & in tal vece hebbero assai parte con esso lui, Buffoni, & huomini delatori, calunniatori, & altri in fatti, & in parole dishonesti. Dilettossi di guidare li Carri, e di vccidere di sua mano le più indomite fiere, e n'era notato di fortezza da'suoi aderenti. Si videro nel Cielo in tempo di lui varij prodigi, e nacquero ne gli animali molte mostruosità. Bruciossi, per fuoco caduto dal Cielo, il Tempio della Pace, fra gli altri di Roma il maggiore, il più bello, e'l più ricco, e nel quale, come in luogo sicurissimo, le persone facoltose riponeuano i loro Tesori: Onde trouaronsi ad vn, tratto, per simile incendio, vna infinità di ricchi impoueriti. Arse ancora il Tempio di Vesta: onde conuenne alle Vestali di fuggire per la Via sacra, nel Palagio Imperiale, doue allogarono il Palladio; il quale da che fù condotto da Troia a Roma, non era stato veduto da alcuno, e si veneraua fra'primi Dei. Di così fatri mali, a'vitij di Commodo s'imponeua la colpa, e ciascuno fuor di misura se n'attristaua, non essendo per auuentura stabilita in essi la prontezza di sopportare i vitij di lui, comunque si fossero; perche in tal guisa si sarebbono resi più franchi nell'vdire, e nel vedere i tristi effetti, che andauano producendo: ma era tanto radicato in tutti il timore impressoui dalla barbarie di lui, che questo conduceua tuttauia il Senato ad aumentargli le adulationi: nè solamente Roma; ma l'Italia tutta patì, in tempo di Commodo, varij infortunij, e non si legge, ch'egli di alcun riparo fosse loro cortese, come fecero molti de'suoi antecessori; e nondimeno quasi egli hauesse colmata l'Italia di benefici, si vede la medaglia con testa, e lettere descritte, e'l simulacro dell'Italia con testa turrita sedente sopra'l globo, col Cornucopia nella destra, e lo scettro nella sinistra mano, leggendouisi: P. M. TR. P.X. IMP. VII. COS. IIII. P. P. ITALIA S. C. Si è discorso in Antonino ciò, che di simil Prouincia può dirsi.
   O che Commodo mostrasse inclinatione d'esser chiamato Gioue, come dapoi volle, che ciascuno lo nominasse Ercole figliuolo di Gioue: o che si volesse intendere, ch'egli, a guisa di Gioue riusciua gioueuole, decretò il Senato, per esprimere simile adulatione, la medaglia, con
   24. testa, e lettere notate, con Gioue ignudo, se non quanto dall'vn braccio gli pende il manto, & appoggiatosi con la sinistra ad vn'hasta, stringe con la destra mano il folgore, hauendo appresso i piedi l'Aquila, e vi si legge: IOVI IVVENI P. M. TR. P. XIIII. IMP. VIII. COS. V. P. P. S. C. Il fulmine, che tal simulacro porta in mano, è di tre punte, forse per disegnare la tripartita proprietà del folgore, che risplende, fende, e brucia: l'Aquila si troua sempre con Gioue, essendogli accettissima, o perche gli annuntiò vittoria quando dall'Isola di Nasso andò contra i Titani, o perche volandogli altra volta su'l capo, gli fù augurio felice di Reame, che poi conseguì.
   Volle facilmente il Senato far'apparire, che Commodo inuigilasse in prò del Publico sopra la qualità delle monete, vedendosi la medaglia con testa, e lettere descritte, e tre donne
   25. in piedi, ciascuna delle quali tiene con la sinistra mano il Cornucopia, e con la destra vna bilancia, leggendouisi: P. M. TR. P. XIIII. COS.V. P. P. MON. AVG. S. C. Si rappresentano le monete in tre figure; solendosi coniare di altrettanti metalli: cioè d'oro, d'argento, e di rame, secondo si è spiegato altroue.
   Standosi su'l continuo tenore di adulatione verso Commodo; benche non corresse in Roma, per le crudeltà, & infami opere di lui, tempo più infelice di quello, che seguì nel suo Imperio, egli mostrò nondimeno senso, che ciascuno tenesse il contrario, e che in vece di esclamare, ò secolo sfortunato, ò Mondo infelice, si affermasse il Mondo essere felice, e'l secolo fortunato, per cagion della nascita, e dell'Imperio di lui: lo sodisfece però il Senato, e decretò la medaglia con testa, e titoli soliti, e due Cornucopij ripieni di varie frutta, col caduceo nel mezo, & inscrittione, TEMPOR. FELIC. P.M. TR. P. XV. IMP.VIII. COS. VI. P.P. S. C. Simile si è veduto in Antonino Pio.
   Et acciòche, con più decoro, vna cotale aperta adulatione passasse per mano, e sotto gli huomini, e l'Imperadore più sodisfatto remanesse dal vedere così abbondantemente secondati
   26. i suoi pazzi pensieri; stampò il Senato il medaglione, con testa laureata, e petto di Commodo, 

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