Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

231.

232.
LVCIO VERO.


    LVCIO Aurelio Vero hebbe per Padre Lucio Ceionio Commodo adottato già da Adriano, e fatto Cesare, & al quale succedette, per morte, nell'adottione Antonino Pio, che d'ordine di Adriano si adottarono Marco Aurelio, e Vero suddetto. Entrato Marco nel gouerno dell'Imperio, vi chiamò a parte esso Vero, e lo incaminò sotto di lui nel Principato. Nacque Elio in Roma, mentre il Padre era Pretore: ma l'origine Paterna trasse di Toscana, e la Materna di Faenza. Più inclinatione hebbe a'giuochi, & a'piacer, che alle scienze; benche pure a queste attendesse. Dopo sette anni si trasferì nella Famiglia Aurelia, sotto la cura di Marco. Ventitrè ne dimorò priuato nella Corte Imperiale. Nel giorno, che Vero prese la toga virile, dedicando Antonino Pio il Tempio al Padre Adriano, egli diede il Congiario al Popolo, e volle, che Vero sedesse nel mezo di lui, e di Marco, mentre il Questore distribuiua il donatiuo. Conseguì appresso la Questura, e fù due volte Consolo. Non hebbe pertuttociò honoranza, oltre le suddette, che di essere chiamato figliuolo di Augusto. Morto Antonino Pio diede il Senato tutto l'Imperio a Marco; il quale nondimeno si fece compagno Lucio Vero, e gli conferì la Tribunicia Potestà, & il
   1. Proconsolato. Ciò si argomenta dalla medaglia, con testa coronata di alloro, e lettere: IMPCAES. L. AVREL. VERVS AVG. e due figure togate, che si porgono le destre, con tali note: CONCORD. AVGVSTOR. TR. P. 11. COS. 11. S. C. il quale rouescio si è veduto in Marco Aurelio, proponendosi ciascuno d'essi di viuere concordi, e di produrre per tal via, di que'beni, che dall'vnione de gli animi di due Principi buoni, e giusti sogliono vscire in prò de'Popoli, e dell'Imperio.
   Prese Vero per Moglie Lucilla figliuola di Marco : onde amendue, per allegrezza di così fatto Matrimonio, fecero distribuire di molto grano ad vna infinità di fanciulli, e fanciulle; di che stimo restasse la memoria nella medaglia, con testa, e titoli suddetti, con li due Imperadori nel rouescio sedenti sopra di vn palco; a'quali assiste, nel destro lato persona in piedi,
   2. che solleua la destra verso vno, che di giù del palco attende ciò, che dee distribuirsi, e vi si legge : LIB. AVGVSTOR. TR. P. COS. 11. S. C.
   Sentendosi motiui di guerra nella Siria, vi fù spedito Vero con esercito, e decretò il Senato
   3. la medaglia, con testa senza corona, e lettere descritte; e con lui medesimo nel rouescio, che a Cauallo, impugnando la Lancia, fà suo viaggio, leggendouisi : PROFECTIO AVG. TR. P.
   Giunto Vero nella Siria, si diede in Antiochia a'piaceri, & alle dissolutezze, con ischerno proprio, e della Dignità intantoche intesolo Marco, quasi egli no'l sapesse, lo dissimulò, per non condursi a riprenderlo, e prouide a que'bisogni con la sua prudenza in modo, che sotto Statuto Prisco, le cose ne gli Armeni, ne'Parti, & in altri luoghi, sortirono felice fine; onde ne conseguirono gl'Imperadori il nome d'Armeniaco, e molte medaglie con segnali delle vittorie ottenute. Ma perche, mentre faceuansi cotali guerre, con la cura de'Legati, e con le diligenze di Marco, andaua Vero a'suoi piaceri, fra'canti, e suoni, nauigando a tutte le Città marittime dell'Asia, della Panfilia, e della Cilicia; stimo, che per adularlo, fosse
   4. stampata la medaglia, con testa, e lettere suddette, e la Naue Pretoria, ouero Trireme, con la quale eseguiua così fatti viaggi; e come a prora si vede il Labaro, così dopo alcuni remiganti siede a poppa l'Imperadore coperto nel disopra da vn Baldacchino, e vi sono alcune lettere, ma non bene si discernono.
   Col medesimo fine di adularlo fù facilmente impressa l'altra medaglia, con testa laureata,
   5. e titoli : L. AVREL. VERVS AVG. ARMENIACVS, con lui medesimo in piedi armato, ma col capo discoperto: tiene con la sinistra vna bacchetta, o scettro : hà intorno il Paludamento, e stende la destra mano a due Insegne militari, fitte col calce in terra, e due altre simili gli stanno dal sinistro lato, leggendouisi : TR. P. V. IMP. 11.COS. 11.S.C. quasi egli stesse pronto, nel mezo dell'esercito, per sottoporsi alle fatiche, & a'pericoli, che reca con sè la Guerra.
   Ma come se egli hauesse pur valorosamente combattuto di persona contra gl'Inimici, stà in altra medaglia, con testa laureata, e lettere suddette, a cauallo, correndo sopra l'vno de'
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