206.
La Natura, che ciò, che dona, ritoglie, condotto Antonino all'anno settantesimo, mesi quattro, e giorni diciasette dell'età sua, & ad anni ventidue, mesi sette, e giorni ventisei dell'Imperio; mentre era più degno di vita; già ch'egli solo portaua vtile ad infinite Nationi per la felicità, che col viuere suo a tutto l'Imperio recaua, grauato prima di mortifera febre, ne priuò finalmente il mondo, con vniuersal dolore d'ogni conditione di gente: ma prima di morire, chiamati a se Marco Aurelio, e la figliuola Faustina, presenti li Prefetti, raccomandò loro efficacemente la Republica, e l'Imperio; e diede ordine, che il simulacro aureo della Fortuna, solito a tenersi nell'Imperiale Camera, fosse trasferito a quella di Marco. La quale attione, stimo fosse rappresentata dal Senato in medaglia, con Antonino, che porge la destra ad vna Donna, che stringe con la sinistra lo scettro, & egli hà sù l'altra mano la Dea Fortuna in atto di trasportarla, ved endouisi più addentro, due figurine, l'vna d'huomo togato,
49. e l'altra di Donna, che dinanzi ad vn'Ara, si porgono le sestre, e vi stà scritto: CONCORDIAE. S. C. La Donna, alla quale Antonino porge la mano, giudico esser la Dea Concordia, e che tale atto faccia verso di lei, pregandola ad essere per lo innanzi fauoreuole alle due figurine suddette, stimate Marco, e Faustina, che imitando il Padre loro, si dimostrano in atto di Concordia, mentre dinanzi all'Ara si porgono le destre, quasi che le ammonitioni hauute dal vecchio Padre, sieno, come cosa sacra, pregiate da loro,e che quelle a così fatta attione le conducano: la Fortuna, che Antonino sostiene sù la destra,quella per auuentura sarà, che per comandamento di lui, fù trasportata a i due figliuoli, come annuntio, che douessero le attioni loro esser sempre accompagnate dalla buona fortuna.
Morto Antonino, e portando il Senato la ricordanza de'beneficij riceuuti da lui insieme con l'animo di mostrarsene grato, lo dichiarò Diuo, non cessando di lodare la pietà, la clemenza, la benignità, la liberalità, la giustitia, la patienza, e la incredibile prudenza, che in esso regnauano. Gli decretò tutti gli honori attribuiti, per lo innanzi, a qualunque ottimo Principe. Meritò, che gli fossero fatti i giuochi Circensi, e che vno de'Flamini per suo nome, & vn Tempio, & i Sodali, detti Antoniniani, gli fossero instituiti. Egli fù solo de i Principi, che non fece spargere sangue ciuile,nè hostile; e ne fù perciò comparato a Numa Pompilio; al quale nel gouerno della Republica, nella limpidezza de'costumi, e nella purità della
50. vita, affatto si rassimigliò. Appare il testimonio della consecratione fattane dal Senato, nella medaglia, con testa senza corona, e vi si legge: DIVVS ANTONINVS, essendoui la Pira, o Rogo adornato riccamente, con lettere: CONSECRATIO. S. C. Intorno il modo delle quali consecrationi, si è fauellato altroue, & Herodiano ne scriue assai diffusamente.
Ma il segnale della medesima Deificatione di Antonino si comprende in altra medaglia,
51. che oltre la testa senza corona, con inscrittione suddetta, contiene vn'Aquila, che ferma gli artigli sopra'l globo, e vi si legge: CONSECRATIO S. C.
Nè minor testimonio reca di ciò altra medaglia, con testa, e lettere notate, che contiene
52. la Colonna sopra di vn'alta base;, e parole: DIVO PIO: S. C. & è quella, che tuttauia stà in piedi in Roma nella Piazza denominata Colonna, di altezza di cento ottantasei piedi, con scala di cento quattro scaglioni, che gira per entro a chiocciole, e conduce fino alla sommità, essendoui disposte cinquantasei piccole fenestre. Veggonsi scolpiti nel di fuori li fatti di Antonino, così di guerra, come di pace, e con figure di alquanto maggiore grandezza, che non furono fatte nella Colonna Traiana, e secondo il testimonio delle medaglie, doueua esserui sopra la statua di Antonino: credendosi, & è verisimile, che simile machina facesse fare Marco Aurelio, e ch'egli alla memoria del Padre la dedicasse.
207.
FAVSTINA DI ANTONINO.
ANnia Faustina fù figliuola di Annio Vero, Sorella di Lucio Elio, e Zia di Marc'Aurelio, & hebbe per Marito il buono Antonino; di cui ingrauidò di due Maschi, che amendue morirono fanciulli, e solamente due femine le soprauissero; la maggiore della quale fù Moglie di Sillano Consolo, c morì giouanetta: l'altra, che si chiamò Faustina, hebbe per moglie Marco Aurelio, insieme con l'heredità dell'Imperio. Non portò questa di Antonino nome di honesta, sì come l'hebbe di bella: ma fù tale la beneuolenza del Senato verso l'Imperadore,