Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

203.

guisa di vn Termine, per più dimostrare in lui, per l'habito fatto, ben ferma, e stabile vna simile virtù.
   
   34. Scorgesi in altro rouescio, vna figura in piedi, col capo circondato di raggi, che le pende il paludamento dalle spalle, mostrando tuttauia il petto, e'l resto affatto aperto, quantunque vn breue vestire non lasci vedere le parti ignude fino al ginocchio, & hà ne'piedi i coturni: stringe nella destra mano vna sferza, e con l'altra vn dardo, leggendouisi: COS. 1111. S. C. Questi tengo, che rappresenti Apollo, mostrandolo non meno i raggi del capo, che la sferza, la quale egli porta, come Auriga: nè il dardo armato di due punte è gran fatto dissimile dalla saetta: volendo forse inferire, che come quella per la forza del fuoco, che la spinge, non pur fende con violenza l'aere, ma penetra le più profonde viscere della terra; così i raggi solari adempiono virtualmente l'istesso effetto. Il manto, che gli pende dalle spalle, può rappresentare lo splendore, con cui cinge tutto il Mondo. L'applicatione di tal medaglia dedicata dal Senato ad Antonino, non sò vedere, che possa meglio attribuirsi, che alle tante virtù, che erano in lui, & a quelle principalmente della pietà, e della carità sua; le quali alla guisa di Apollo, allargauano i raggi de gli effetti loro per le Città, e per le Prouincie soggette all'Imperio, inuigilando Antonino, che la Giustitia fosse rettamente amministrata in qualunque luogo: che i Ministri non grauassero i Popoli; che si seruasse l'abbondanza: che le fabriche si restaurassero; e che ciascuno della retta intentione, e del buon Gouerno di lui sentisse il ragioneuole frutto.
   Fù effetto della gran virtù di Antonino, e dell'ottima sua intentione, che nel Principato di lui, le cose dell'Imperio passassero tranquillamente, e volle il Senato darne segnale nella
   35. medaglia, con testa laureata, e lettere: ANTONINVS AVG. PIVS P. P. TR. P. XX1. hauendo nel rouescio la Dea Fortuna in piedi, col Cornucopia nella sinistra, e la Patera nella destra mano, appoggiata sopra vn timone di Naue, e vi stà scritto: FORTVNA OBSEQVENS COS. 1111. quasi la Fortuna gli fosse stata nel tutto obediente, & hauesse secondato in modo qualunque suo pensiero, che gli effetti non differiuano punto da quelli.
   Morì nell'anno terzo dell'Imperio di Antonino, la Moglie di lui Faustina, la quale posta dal Senato frà le Diue, e nell'istesso anno, persuaso egli da'Senatori, creò Consolo Marco Aurelio, e disegnò innanzi tempo Questore Anneo Vero: nè per corrispondere alla sua bontà, eseguiua alcuna cosa, senza riceuerne il consiglio de'prudenti. Leuò gli accusatori, che riceueuano la quarta parte de'beni confiscati. Ciò, che gli era donato, impiegaua in prò della Republica, non prouedendo a'suoi bisogni, ò de'parenti, se non col proprio patrimonio, del quale etiandio alla stessa Republica donaua il frutto. I suoi Bagni esibì al Popolo; acciòche, senza farui spesa, ne potesse vsare. Tolse i salarij, che dell'erario si dauano a molte persone ciuili. Fù liberalissimo, e diede più Congiari al Popolo, col solito donatiuo a'Soldati. Instituì gli alimenti alle fanciulle, in honore della Moglie Faustina. Ma il segnale di alcuni Congiari, stà in varij rouesci di medaglie, e specialmente nell'vna, con sopra di vn palco l'Imperadore sedente, & altra persona, che gli assiste in piedi, e la Dea Liberalità, che tenendo
   36. il Cornucopia nella sinistra mano, solleua con la destra la tessera di forma quadra, e con varij punti, secondo si è detto altroue, come anche del Cornucopia: ma al piede del palco stà persona, che fatto vn grembo della veste, riceue il Congiario, leggendosi nel di sotto: LIBERALITAS AVG. IIII. Segnale, che anche per prima vsò il Principe di così fatte liberalità al Popolo. Non consiste la Liberalità nell'atto casuale del donare altrui le cose proprie; ma nell'habito, e nell'intentione della mente, in paragone dell'altre virtù.
   
   37. L'altro appare nel rouescio di testa laureata con lettere descritte, e COS. III. vedendouisi il palco, con l'Imperadore sedente, e'l solo simulacro della liberalità in piedi, mentre stà in terra persona togata in atto di stender la destra, per prender quello, che dall'Imperadore vien donato, e v'è scritto: LIBERALITAS AVG. S. C.
   
   38. In diuersa medaglia è vn palco maggiore, con due sedie, e due Imperadori, atteggiando con le destre, quasi discorrano, ò comandino alcuna cosa; & a'piedi loro sono, l'vn per lato, due Soldati, con l'hasta, ò dardo, per ciascuno, nè vi si legge, se non S.C. Dà ben così fatto rouescio a vedere di esser anch'egli vn Congiario, dalla forma del palco: ma nè vi è il simulacro della Liberalità, nè meno alcuno, che riceua la distributione; & oltre di ciò contiene due Imperadori sedenti in eguali sedie; e li due soldati a'piedi del palco, pare, che dimostrino 

Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer