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che le lettere scritteui: FELICITATI AVGVSTI, pare, che lo confermino: ma io non sò qual fondamento si habbia cotal ragione; perche anche di simili Vascelli, per cagione di tempeste, sono agitati, vanno a trauerso, e rompono in Mare: oltre, che si truouano delle felicità altri simboli senza che di Naui, ò di Galee si faccia in essi mentione; e raccogliendosi, che nel Consolato terzo d'Adriano, egli viaggiò verso la Francia, & altre Parti del Mondo, stimo più tosto, che simili viaggi, fossero da lui fatti, per lo più, sù le Naui, ò Galee, e che il Senato mirasse il rappresentare ciò con le medaglie descritte, e che con le lettere: FELICITATI AVGVSTI, gli annuntiasse felici i viaggi: ouero, che hauendoli egli terminati dapoi felicemente, lo rappresentasse entro le medaglie, come di auuenimento felice incontrato in persona del-l'Imperadore: Le Vele gonfie da'fauoreuoli venti, sono senza fallo,gran parte di felicità per coloro, che nauigano, rendendosi, con simile aiuto, minore la fatica loro: oltre che più tosto al destinato termine si conducono: Il Tritone, che suona la buccina, sù la prora della Naue, essendo Dio Marino, e da tutti chiamato Araldo, ò Trombettiere del Mare, fà per tal via la sua parte, disgombrando col terrore del suono, i mostri,che in molte guise haurebbono, per auuentura, il preso viaggio ritardato: mà pur si veggono alcuni Delfini guizzare d'intorno; perche essendo questi Regi de'Pesci, secondo sono i Leoni delle Fiere, e l'Aquile de gli Vccelli, si dimostra anche, in ciò, la felicità, che viaggiando hebbe Adriano.
Per così fatti viaggi per Mare dell'Imperadore, giudico, che dal Senato, ò dal Popolo Romano fosse sacrificato al Dio Nettuno; acciòche lo conducesse, e riconducesse prospero, e che se ne raccolga principalmente il segnale nella medaglia, con testa, e nome descritto, e Nettuno ignudo in piedi, che appoggiato con la destra al Tridente, tiene nella sinistra vn
21. Delfino, calcando col piede dell'istesso lato vna prora di Naue, nè altro vi si legge, che COS. III. S. C. Dipinsero gli Antichi,Nettuno col tridente, cioè con l'hasta armata di trè punre, sì perche seruiua a correggere nel Mare il gregge ondoso, come per denotare li trè golfi del Mediterraneo, che escono dal grande Oceano: ouero per le trè nature dell'acqua; essendo quelle de'fonti, e de'fiumi dolci: quelle de'Mari salse, & amare: e quelle de'Laghi quantunque non siano amare, non riescono nondimeno grate al gusto humano. Tiene nelle mani il Delfino, per dare a vedere il dominio di lui sopra de'pesci, e Mostri marini, come dianzi si disse: ma cotal pesce gli fù anche più caro de gli altri; perche volendo egli hauere per moglie Anfitrite, ella con pensiero di viuere Vergine, si nascose appresso Atlante: la onde mandò Nettuno molti di lei cercando, e solamente l'vno detto Delfino trouòlla, e con tanta efficacia la persuase, che si contentò di essere sposa di Nettuno; e perciò quello ne fù da cotal Dio molto amato, e tenuto sempre appresso di lui: gli si vede il panno cadente, che doueua essere di colore Celeste, per rappresentare con esso il Mare, che di simile colore è tinto; & hà su'l capo vna corona di colore bianco, dimostrando in ciò la spuma, che le agitate onde marine vanno facendo. Lo rappresentarono, credo io, in questo luogo, in atto di riposo, col piede sopra vn timone dl Naue; acciòche nell'istessa guisa piaceuole, e riposato nel viaggiare di Adriano, si disponesse al recare sicura, e quieta la Naue di lui: ouero per la prosperità di già recatale, mentre solcò l'onde Marine. Fù Nettuno inuentore dell'arte del Nauigare, e perciò Dio del Mare fù chiamato.
Restrinse Adriano i termini dell'Imperio ampliati da Traiano oltre il Danubio, col guastare il ponte, che egli vi edificò; e ciò forse per togliere le cagioni de'solleuamenti, che suscitarono in diuerse Prouincie nel principio dell'Imperio di lui. Ma ben poi si vide, che partendo di Roma per visitare la Gallia, e le altre parti del Mondo, soggette all Imperio, ciò seguì con determinatione di opporsi con le forze, là doue fosse nata la guerra, essendogli ben palese questa essere solita di nascere dal bel mezo della pace; la quale prontezza dell'Imperadore di viaggiare, e di domare gl'inimici, con l'armi, venendone il bisogno, stimo, che rappresentasse il Senato nella medaglia, con testa senza corona, e nome sopradetto, e lui
22. stesso a cauallo, che stringendo vna lancia nella destra mano, fà vista di andare ben veloce, e pronto ad incontrare qualun que opportunità di guerreggiare, e vi si legge: COS. III. P. P. S. C. La quale opinione vien confermata, per mio parere da quello, che nella vita di lui si legge: cioè, che i Principi del Mondo si mantennero in pace con esso; perche era loro noto, che egli si staua sempe proueduto di fare la guerra.
Io mi dò a credere, che la libertà goduta nell'Imperio di Adriano, rappresentasse il Senato