Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

173.

Liberalità, che d'ordine di lui, versa dal Cornucopia, molta moneta, a due figure, che stando in terra, si dimostrano attente al prendere quello, che intorno ad esse, và cadendo; con tale elogio: LOCVPLETATORI ORBIS TERRARVM. s. c. Quasi, che Adriano, frà tutti gl'Imperadori, fosse stato egli solo, l'arricchitore del Mondo, senza essere in ciò da altri auanzato.
   Continuando Adriano nelle solite virtuose attioni, volle, che gli sbanditi di Roma, e coloro, che erano prigioni per debiti contratti col fisco, fossero assoluti, e restituiti alla patria; nè comportò, che li beni de'condannati si confiscassero per la sua Camera; anzi ordinò, che si ponessero in publico, nè mai disdisse di fare giuste gratie ad alcuno, e là doue non poteua co'fatti, adempiua con le parole. A Fanciulli, a'quali Traiano determinò per tutta Italia, gli alimenti, esso gli accrebbe. Per la pietà dunque, che dimostraua in simiglianti
   12. opere, verso ciascuno, fù stampata la medaglia, che nell'opposto lato della testa, con la corona radiata, e lettere descritte, stà il simulacro della Dea Pietà velata, dinanzi ad vn'Altare, da cui si vede inalzare la fiamma; & essa tenendo il volto, e la destra mano solleuati, sostiene con la sinistra ciò, che di sacrificare intende, e vi si legge: PIETAS AVGVSTI. S. C. La quale Pietà altro non è, che la riuerenza, che si dee à Dio, a'maggiori, a'parenti, a gli amici, & alla Patria.
   Fù Adriano dalle sue attioni giudicato, non men pio, che clemente: la onde nel rouescio
   13. di altra medaglia con testa laureata, e parole: HADRIANVS AVGVSTVS, si vede la Clemenza in piedi con la patera nella destra mano, & l'hasta nella sinistra; con la prima stà in atto di sacrificare, e di mantenere in quel tanto l'hasta quasi lontana da sè: mostrando, che può, nè vuole vsare il rigore, e che in tal vece manda ad effetto la Clemenza, significata nella patera; che è instrumento, con cui si sacrificaua a gli Iddij; de'quali è propria cotal virtù; e vi si legge: CLEMENTIA AVG. COS. III. P. P. S. C. Era la Patera vn vaso alla guisa di vna scodella, ma piano, & atto à riceuere il sangue della Vittima, ò vino, ò altra simil cosa da versare sopra l'Ara accesa, per adempirui alcun sacrificio.
   Volle rappresentare il Senato la prudenza, con cui Adriano reggeua il tutto, mentre in vna medaglia, con testa, e lettere descritte, effigiarono la Dea Minerua, in habito Donnesco, se non quanto imbraccia con la destra lo scudo, e stà in atto di lanciare, con l'altra vn dardo, secondo fù rappresentata in Domitiano, e vi si legge: COS. III. S. C. Fù Minerua posta da gli Antichi per la Sapienza; e vogliono coloro, che tutti gli Dei alle diuerse potenze del Sole riferiscono, che Minerua sia certa virtù, che da lui viene, e che alla mente de gli huomini porge la prudenza, & il sapere; perche questi, così fanno mestieri in tempo di guerra, doue conuiene, che l'huomo vegga molto, e con prudenza si gouerni, come in quella di Pace; nel quale può attendere al gouerno delle Città, alle scienze, & a tutte le arti. Chiamòssi Minerua Dea della Guerra, & in forma di guerriera fecero la Statua di lei, con l'elmo in testa, con l'hasta in mano, e lo scudo imbracciato, secondo si è veduto in Claudio.
   L'esempio delle buone, e continuate attioni d'Adriano, accrebbe senza fallo, nel Senato, e nel Popolo la speranza di vederlo sempre più acceso nel bene operare in prò del publico. Gli stamparono però la medaglia, con testa laureata, e parte del busto armato, e lettere: IMP. CAESAR TRAIANVS HADRIANVS AVG. & hà nel rouescio il Simulacro della Speranza, secondo nelle medaglie dell'Imperadore Claudio è descritta, leggendouisi: P. M. TR. P. GOS. III.
   E perche simile Speranza dimostraua il concetto, che si hebbe della retta giustitia di Adriano; si raccoglie però nel rouescio di altra medaglia, con testa, senza corona, e lettere:
   4. HADRIANVS AVGVSTVS, vna Donna sedente, che mentre appoggia la sinistra ad vn'hasta, porge con la destra la Patera, e vi è questa lode: IVSTITIA AVG. COS. III. P. P. Si fà la Giustitia sedente, richiedendosi a'Sauij, che deuono giudicare il riposo; e perciò il giudicio deue farsi sedendo. Tiene l'hasta per la misura da vsarsi nell'amministrare la Giustitia; e la Patera dà segno, ch'ella è cosa Diuina: hauendo pur occhi di acutissia veduta, intanto che niuna cosa a lei è nascosa. E'bella Vergine, ma terribile nell'aspetto; non però superba, nè humile: ma tale, che con honesta seuerità, si rende degna di riuerenza. Così fatti deuono essere i Ministri di lei: douendo penetrare, con acutissimo vedere, la più occulta verità, poiche questa riuolta sotto mille coperte, si stà nascosa, nel più profondo; e mostrerannosi, alia guisa delle caste Vergini, puri, e mondi, contra le lusinghe ò altro, che potesse corromperli, giudican-do
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