Full text: Angeloni, Francesco: L' HISTORIA AVGVSTA DA GIVLIO CESARE A COSTANTINO IL MAGNO. Illustrata con la verità dell'Antiche Medaglie DA FRANCESCO ANGELONI

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A LETTORI
Gio: Pietro Bellori.


    DOVENDOTI I dar notitia dell'Autore della presente Opera, e delle Emendationi, ouero Censure di essa, che mi hanno indotto al supplimento delle Medaglie che mancauano, adempio prima questa parte. Francesco Angeloni fù nell'età sua vno de'primi Segretarij della Corte Romana, nella qual carica impiegossi al seruigio del Cardinale Hippolito Aldobrandino Pronipote di Clemente VIII. Fra le occupationi continue, nelle quali egli veniua adoperato da quel gran Cardinale, per suo geniale diporto, soleua ripararsi frà le Muse, hauendo formato vn splendidissimo Museo, ammirabile inuero per l'apparato d'insigni pitture, e per l'aspetto vario di oggetti peregrini di arte, e di natura, ma più molto per vna inestimabile raccolta di antichi bronzi, e Medaglie diuisate in più serie di ogni grandezza, e metallo. Laonde si nobil Museo del continuo visitato da Forastieri, meritò ιl nome di Museo Romano, col qual elogio dal Padre Gio: Battista Ferrari ne'suoi Hesperidi così vien commendato : Huius autem praeclari Viri domus, vniuersa Naturae, atque artis erudita supellectile praediues, ROMANVM MVSAEVM est, cùm ciuium, tùm exterorum concursu, & admiratione celebratissimum. Et in vero che l'Angeloni essendo dotato di gentilissimi, & humanissimι costumi, apriua à ciascuno liberalissimamente la sua casa, e le ricchezze del suo Museo, onde ne conseguiua l'amore de'nostri, e di quelli, che da lontane parti sogliono peregrinare à Roma. Nel commercio de'quali studi hauendo egli rese illustri frà l'altre d'Italia, le sue Medaglie, veniua da non pochi stimolato, e particolarmente dal Marchese Vincenzo Giustiniani à donarle al publico col mezzo degl'intagli, e delle stampe, conforme questo generoso Signore con regia splendidezza faceua incidere i disegni de'marmi, e delle statue del suo palagio in due gran libri. Sollecitato però Francesco da nobile sprone, intraprese l'opera da esso intitolata : Historia Augusta da Giulio Cesare à Costantino il Magno, illustrata con l'autorità delle antiche Medaglie. E certamente che nè il titolo, nè il soggetto poteua esser più proprio, ò più glorioso, proponendo alla vista con ordinata serie d'Historia, le vite, e l'attioni de'maggiori Augusti del più nobile Imperio con la rappresentatione delle Medaglie. Ma perche nel tempo ch'egli si pose à tale impresa, la coltura di questi studi non era peruenuta à quella perfettione, alla quale è giunta al presente, nel concorso di tanti chiari ingegni, che vi si sono impiegati; e perche l'Angeloni ingombrato per tutta l'età sua, ne gli affari della Corte; ancorche assai lodeuolmente si fosse affaticato, nulladimeno non era stato bastante à sodisfare à tuttele parti della più emendata eruditione: nel publicar però la sua historia, con gl'applausi, vdì insieme il suono discorde di coloro, che si opponeuano alla sua fama. E come gli huomini per fasto del proprio ingegno, sono acerbi riprensori de gli errori altrui, vi fù chi non risparmiò nè l'estimatione, nè l'età di vn honoratissimo vecchio, il quale se bene poteua esser corretto, non però haueua fatto si gran male, che douesse restarne difsormato il suo nome. Sentendo perciò l'Angeloni inquietudine nell'animo, meditaua ripararsi dall'accuse con ripulire l'opera da quelle mende, che in essa erano notate, non tralasciando auuertimento alcuno, che hauesse potuto conferir qualche forma ad vna nuoua più emendata editione. Con la qual premura, ancorche egli si applicasse attentamente, nulladimeno ritardato dalle graui, e continue indispositioni, che affliggeuano la sua stanca età, differì tanto che con improuiso assalto la Morte gli troncò insieme lo stame, e le cure della vita. Hauendo così l'Angeloni terminato i suoi giorni, io hebbi veramente à dolermi per più cagioni della sua perdita, e principalmente per essermi mancato vn quasi affettuosissimo padre, appresso il quale, da teneri anni, e sin nella Corte del memorato Cardinale Hippolito, partecipe delle cure della penna, mi era educato. Mi dolsi al vedere disperso in pochi giorni, si nobil Museo, alla cui formatione anch'io haueua contribuito; ed era di mio rammarico ancora non hauer potuto veder perfettionata l'Historia delle Medaglie, per qualche diletto, che già in me si era insinuato delle cose antiche. Speraua io nondimeno rauuisarla vn giorno con reiterata impressione, purgata, e più bella; come 

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