Full text: Simeoni, Gabriele: DIALOGO PIO ET SPECVLATIVO,

67.

per riporre piu oro che poteuono in comune'& eleggeuono di morire prigioni stratiati da ì nimici, come Regolo, piu tosto che la Republicapatis se dãno o dishonore, o che habbino piu vacato all'ornamẽto delle parole, che all'essercitio delle armi (al cõtrario de i nobilißimi Romani, che essercitarono piu l'vna, che l'altra cosa) o che habbino giudicata l'impresa troppo difficile (al contrario de i coragiosi Romani, ai quali non era impoßibile, ne faticosa cosa alcuna) o che habbino piu dato opera à conseruare l'acquistato, che accrescere il loro dominio (al contrario de i valorosi Romani, che ridotte le regioni acquistate in Prouincie & colonie sempre andauano piu innanzi). o che habbino poco stimato le forze della Plebe, ne gl'ingegni & consigli de i forestieri (al contrario de i giuditiosi Romani, che si seruirono, honorarono, intrattenerono, & finalmente s'accompagnarono con questi & con quella, & per ogni mi nima occasione rompeuano ogni patto & legge, come a persuasione di Clodio Pulchro leuorno il Reame di Cypro à Tolemeo, perche non haueua costui voluto quell'altro riscattare con assai danari 

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