Full text: Simeoni, Gabriele: DIALOGO PIO ET SPECVLATIVO,

48.

& poco cognoscono Dio) gl'Antichi Romani à osseruare i sogni, gl'Augurij, i Prodigij, gl'Au spicij, & altre simili cose in tutte le loro ationi, le quali si vede che prosperauano, o andauano male, secondo il piu o il manco rispetto della religione & della fede.
   DIPIST.. Se io non discorro male, mi pare che l'osseruatione de i sogni & delle visio ni non debbe essere dannata, atteso che nel vecchio & nuouo testamento ella è approuata.
   VR.. Anzi (oltre a questi argomenti & quel solo d'- Hecuba che grossa di Paride sognò di partorire una fiaccola ardente) non è cosa piu certa, come rendono testimonio Artemidoro, Plutarco, Suetonio, Valerio, & Augusto, che non solamente osseruaua i suoi, ma i sogni de gl'amici & io, che di molti in me verificati posso far fede, si come vera cosa è (senza che Plinio loscriua) che il cadere della saetta nella felicità significa danno, & nell'auersit à migliore fortuna, quello che anchora suole fare ogni publico & subito fuoco, simile à quel marauiglioso, che hora fa l'anno del Mese d'Agosto penetrato nel bellißimo & magnifico tempio della Carità in Francia, & quello non solamente 

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