Full text: Simeoni, Gabriele: DIALOGO PIO ET SPECVLATIVO,

227.

re vna cosa quando piace loro.
   
   DIP.. Hor ridi di questa risposta, che io feci à vna lettera d'vna Donna, che domandaua vna gran somma di danari doppo il fatto.
    Se la carne che tu mi hai vẽduta aumẽtasse come ella diminuisce & indebolisce le forze del corpo, tu haresti qualche ragione di sfamare il tuo ingordo appetito col modesto te soro della mia bor sa, o se il piacere, che io hò preso teco fosse stato tutto mio, come tu ci hai hauuto parte (benche di rado habbia sete, chi ha sempre il bicchiero alla bocca) io non sarei cosi indiscreto che io non confes saßi il tuo merito, ne cosi auaro che io non voleßi (soddisfacendo al mio debito) spendere qualche cosa, ma non per ciò quella somma, la quale, simile alle tue opere in casa & fuora, è tanto dishonesta, quanto tu sei tra le altre donne poco bella & troppo cara. Però contentati cheio paghi la meta d'vn diletto comune, & di questi troppibẽche po chi danari che io ti mando, si come io mi contento della tua pocha discretione & manco amore.
   
   DIP.. Tu tratta sti certamente coloro & costei, 

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