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HIPPONATTE
fù poëta iambico, famosissimo per la brurtezza della faccia, per laqual cosa Bupalo & Anthermo sculttori, messon fuori la sua imagine & pronta, per farlo scher nire. Perid che, adirato Hipponatte, compose contro di loro vna opera in verso tanto amara & pungente, che si crede che gli riducessi ad appicarsi per se medesimi. Dicesi ch'el fù inuen tore di quella sorte di versi iambici, che dal suo nome son domandati Hipponattici, ò vero Hipponattei. Vedi Plinio nel lib. 36. al cap. 5. Fù costui in fiore & pretio, circa l'anno del mondo 3424. & innanzi à Christo 538.
BVPALO
& Anthermo furno figluoli d'vno Anthermo Chio, & nell'arte sculttoria furno clarissimi. Dicesi che scolpirno l'imagine d'Hipponatte poeta di faccia brutissimo, della quale è detto qui sopra: del che Plinio niega come falso, che e fussino indutti per potenza di verso da el poeta al proprio suspendio: perche, dipoi (disse lui) nell'isole vicine à Chio, feciono assai statue, à le quali sottoscriueuano questo verso:
Non vitibus tantumcenseri Chium, fed & operibus Anthermi filiorum.
Narrasi che in Chio è vna statua di Diana, opera di lor mano, posta in vn luogo rileuato, la faccia della quale à quegli che entrano apparisce malcontenta, & quegli che escono la giudicano allegra. Plinio nel libro 36. al cap. 5.