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THALE
Filosofo, fù dai Greci detto il primo Sapiẽte nominato, circa l'anno del mondo 3325. & innãzi à Christo 637. nel qual tempo alli Giudei regnaua Iosia. Fù cittadino di Mileto. Vscì con Neleo della Fenicia, & da Cadmo tirò sua origine. Dalreggimento della Rep. si messe all'inuestigatione delle cose naturali. dicono, che prima prouò l'anima esser immortale. Inuestigò il corso del sole, & diuise l'anno in 365. dì. Queste sono sue sententie intra molte altre:
Il poco parlare, è segno d'cnimo prudente. Luel che tu biasimi ne gl'altri, tu no lo fare. Dobbiamo equalmente esser ricordeuoli de gl'amici absenti & presenti. Non cercar diuentar ricco con fraude. Luel che farai à i tuoi Padre, & madre, aspettalo dai tuoi figluoli. A Dio, non solo quel che fa male, ma ne anche quello che lo peusa è nascosto. Difficil cosa è cognoscere se stesso.
Laer. Diog. lib. 1. Morì negli spettacoli olimpici d'ardentissimo calore & sete. Volat. lib. 20.
CHILONE
Lacedemonio vno de sette Sapienti, & vno de gl'Efori, fù circa l'anno del mondo 3405. & innanzi à Christo 557. I detti nominatissimi di costui son questi:
I dotti sono differenti da gl'indotti per la buona speranza. Sempre si debbe refrenare la lingua: ma ne conuiti principalmente. Non si debbe dire ingiurie, & villanie al proβimo: altrimenti vdiremo quello che ci dispiacerà Non si debbe minacciare alcuno: perche è cosa da donne. Piu presto si d bbe eleggere danno, che guadagno vergognoso. L'oro si esamina, & pruoua con il paragone: & il cuore & mente dell'huomo, con l'oro.
Morì costui per immoderata letitia: perche vn suo figluolo era stato coronato ne giochi olimpici.