71.
PISONE
sendo stato mandato ad vccider Valente, subito che lo cognobbe hauer' antiueduto le cose future, & gia ben prouisto à l'opposito, se n'andò in
Tessalia
, doue col consenso de i popoli prese, anzi s'usurpò l'Imperio, & fù chiamato Tessalico: ma in breue tempo fù morto. Costui fù huomo ornato di virtù, & di santimonia, & si dice che tirò sua origine da quella famiglia de Pisoni, à la cui (per nobilitarsi)
Cicerone
s'era accõpagnato. Anchora esso Valente che mandò gli spadaccini che l'vccidessino, si dice che disse, non sapere che ragione poter' addurre nel conspetto dell'inferi, hauendo comandato Pisone (benche suo nimico) essere vcciso, huomo al quale la Repu. Romana non hauessi vn'altro simile.
EMILIANO
per forza prese il carico dell'Imperio, vedendo per altro (che per la seditione nata) da tutte le bande gli bisognaua capitar male. Consentigli l'esercito dell'
Egitto
, massime & principalmente in odio di Gallieno, ne gli mancò vigore al reggimento della Rep. perche circuì e penetrò la Tebaide, & tutto l'
Egitto
, & in quanto gli fù possibile con potente autorità leuò via le genti barbare. Finalmẽte, per merito di sue virtù, fu chiamato Alessandro, ò vero Alessandrino. In vltimo, parando lui espeditione d'eserciti contro à gl'Indi, sendo stato mandato Teodoto Capitano, per comãdamento di Gallieno, d'ogni suo male patì le pene. perche si dice che fù strangolato in carcere ad vso de gl'antichi prigioni. Vedi Trebel. Pol.