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MARIO
, sendo stati vccisi Vittorino, Lolliano & Postumo, stette nell'Imperio solo tre dì. Fù dicerto huomo gagliardo & valente, & da fabro per i gradi & ordini militari alzato insino all'Imperio. Non d'alcun'altro, ò al percutere, ò allo spignere, furno mani piu potenti: perche con vn sol dito, qual tu vuoi fortissimo cosi affliggeua, che ogn'vno come se fussi stato percosso, ò da legno, ò da ferro, si doleua. La prima sua concione & ragionamento à soldati, fù questa:
Sò i miei comilitoni & compagni, che e mi puo esser buttato in faccia la mia prima arte, del che tutti siate buon testimoni: ma dica ciaschuno quello che gli pare: voglia Dio, che sempre io eserciti, & maneg gi il ferro. Non capiterò male per vino, non per fiori, non per semine, non per tauerne, come Gallieno indegno del nome paterno & della nobilità del suo sangue. Siami gittato in faccia l'arte del ferrario, purche le Genti forestiere & lontanne cognoschino con le loro vccisioni, che noi hauiamo saputo maneggiare il serro.
Finalmente fù vcciso, da vn certo soldato, il quale sendo operario & manuale artefice, nella sua bottega era stato da esso dispre giato. Dicesi che in mentre l'occideua gli disse: questa è la spada che tu facesti.
INGENVO
, Rettore in Vngheria, stando in arme i Sarmati, fù creato Imperadore, accioche con la sua virtù potessi por modo alle cose stanche & afflitte. Ma Gallieno (cosi come era tristo & scclerato, cosi anchora, quando la necessità ricercaua, era veloce, impetuoso & crudele) vince Ingenuo con subito assalto, & vccisolo, contro à tutti i Mesiaci, cosi soldati, come cittadini, asprissimamente incrudelì: talmente che lasciò molte città vote d'ogni sesso virile.