arrecano vna grandissima dilettazione à quelli che odono ragionarne.
   Chi sara adunque quello che à gli essempli (poi che altroue non si veggono che ne i libri, Epitaffi, statue, & medaglie antiche) voglia contradire? & non confessi questa sciẽza essere piu nobile & necessaria d'ogn'altra? massimamente che il medesimo autore in vn'altro passo cosi scriue à Bruto:
   

Il non sapere alcuna di quelle cose che sono seguite prima che tu fussi nato, non è altro che essere sempre vn tenero fanciullo, aggiugnendosi à questo che (come scrisse Terentio)

Margin note:

Terentio.
Homine imperito nunquam quicquam iniustius,
Qui nisi quod ipse fecit, nihil rectum putat.

   Et però veggiamo noi che molti gentili spiriti, desiderosi & curiosi dell'immortalita de nomi loro, vanno ricercando questa lode, atteso che ogni altra ricchezza si perde o si consuma, & è sottoposta all'ambitione, auaritia, & persecutione de gl'altri huomini, alla riuolutione del tempo, &

all'arbitrio di fortuna, doue la virtu sola (come scrisse Salustio) resta col suo possessore chiara & immortale. Circa che se bene ogniuno non puo per mancamento di buona fortuna, o di ricchezza, o d'un Principe liberale, o d'huomo che lo fauorisca, peruenire à tale perfezione, non è però che ogni huomo sforzare non si debbia, per non viuere & morire come vna bestia, d'uscire o poco o molto delle mani

dell'ignoranza, essendo cosa manifesta che l'ignorante è nimico mortale della sapienza, & che dell'ignoranza procede l'inuidia, l'odio, l'indiscretione, l'arrogãza, & l'auaritia: di queste la calunnia: della calunnia le liti & le quistioni: & delle quistioni finalmente le rebellioni, le rouine publiche & priuate: & in fine gl'homicidij. Tutte le quali con-
sideratio