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tempo, noi vediamo quanto fosse illustre, & onorata la sua Edilità. Noi adunque habbiamo in questa moneta i segni, con i quali l'vno, e l'altro Edile, volle onorare la sua famiglia nel modo sopradetto. Ma che per il Camelo, che tiene il Rè Areta à mano, sia significata l' Arabia, noi lo vediamo nella medaglia di Fraiano, in rame, che ha per riuerso la figura in piedi dell Imperadore, con vn ramo nella destra, e col Camelo à lato, intorno al quale leggesi questa iscrittione.
S. P. Q. R. OPTIMO. PRINCIPI. ARAB. ADQVIS
. cioè Arabia Adquisita, & S. C. ilqu. il Camelo è qui significato per l' Arabia. Quello poi, che uoglia dire lo Scorpione sotto i piedi dei caualli della quadriga dall' altro lato, io veramente non saprei. Ma noi vediamo farsi mentione di vn'altro Hipseo, in vna moneta, in argento, laquale ha da vna parte la testa della Dea Giunone Sospita. vestita il capo della pelle caprina. Ha per riuerso la Sella Curule, con una corona sopra quella, à lato à cui veggõsi le spicche del frumẽto, con questa iscrittione d'intorno. Μ. PLΑVΤΙ. L.F. ΗΥΡSΑΕVS. ΑΕD. CVR??. cioè Marcus Plautius, Lucij Filius, Hypfeus, Aedilis Curulis. Questa moneta fù battuta l' anno della città
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sotto il Consolato di M. Plautio Hipseo, che fù collega di M. Fuluio Flacco, ilquale nel suo Cos. volle rinouare la memoria della sua Edilità, signando nella moneta la Sella Curule, con le spiche à canto, per hauere essi Edili la cura delle biade.
L
A MONETA
in argento di Q Titio, ha da vna parte vna testa barbata cõ certe ali in cima il capo, laquale io giudico, che sia del Dio Termino. Et ha dal l'altra il caual Pegaso, che si erge in alto, facẽdo mostra di uoler volare; & batte co i piedi di dietro vna cosa sopra cui si sostẽta, cõ tale iscrittione sotto. Q. TITI. Questa moneta sù battuta in Roma, ma non si può sapere in quale anno della città, & il Triumuiro monetale, che battè la moneta, fu Q. Titio, ilquale per onorare, & rendere illustre la sua famiglia de'Titij, quì rinouò la memoria di Titio Poeta, che è lodato da Oratio nelle Epistole. Il che si vede per quel Pegaso attribuito a Poeti. Et che per il detto Pegaso noi intendiamo la Poesia, nè habbiamo il riscontro di altre medaglie antiche, dal cui rouescio è signato il Pegaso Latesta barbata, & alata. che dall'altro lato si vede, è tenuta essere del Dio Termino, & da altri del Dio Mercurio, per hauere quelle ali Il Tempio del'Dio Termino quale scriuesi hauer dedicato Numa Pompilio, secondo Rè de' Romani, nel colle Tarpeio in Roma. Di che fa mentione Dionisio Alicarnasseo nel lib.
2.
Statuit Numa, vt suo quisque contentus esset, nec aliena appeteret, hinc de definitionib. possessionum constitutio. Iussit vnumquemq; sundos suos circumscribere, sacrosque finib. lapides apponere, lapides ipsos sacrauit Ioui Terminali. statuitque eis sacra quotannis omnes die stata et constituta facere, super locũ ipsum coeuntes, festo etiam die constituto, valde honorifico, Terminaliũ Deorum. Festum Romanè Terminalia a' πὸτερμῶσι. i. à Terminis vocant, finesque ipsos vnius literę mutatione à Grecanoftra lingua proferentes. Terminos appellant, quos si quis oeculuisset, aut transtulisset, sacrum eũ esse Dei lege statuit, ita vt volentieum occidere, tanquam sacrilegum, & securitas adesset, & pollutionis expiatio. Estque ius hoc non in priuatis modò possessionibus, sed in publicis