Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

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gnare questa moneta del simolarcro delli dui Seruilij congiurati.il quale Seruilio Floralia primus fecit, cio è fù il primo che celebrò le feste Florali. Queste feste celebrauano i romani à Flora, donna infame, e meretrice. Costei fù, come Plutarco scriue, famosissima e bellissima corteggiana del tempo suo, & amò Pompeio, & fù da lui amata sommamente; poi morendo essa, lasciò herede il popolo Romano di un grande hauere, che ella s'haueua con la sua disonesta arte acquistato; & ne fu perciò posta nel numero delle Dee. & celebrate furono le feste e i giuochi in sua memoria, & onore, nel mese di Maggio, presso al Cliuo del Campidoglio. Erano queste seste chiamate Florali, & celebrate dameretri ci ignude, nelle quali erano solite à farsi tutte le maniere di lasciuie, e di tristitie. Onde Seneca dice, che essendo vna volta per celebrarsi questi giuochi, & essendoui Catone presente, il popolo Romano si vergognò di chiedere che vscissero queste meretrici ignude in presentia di Catone. Hebbe Flora la casa sua presso il theatro di Pompeìo. Onde à caso che fosse, ò pure à posta fatto, eßendo cõgiunti insieme in amore, era giusto c'hauessero anco congiunti i loro edificij. Fù la casa di costei spianata; & in suo onore fù quel campo chiamato di Fiora, come anco insino ad hoggi si chiama; & è uno de' più belli campi, e'l più frequentato, che sia in Roma. Questa Dea Flora scriue Uarrone, che fù da gli antichi preposta à i frumenti, quando fioriuano, della qual Dea scriue in questo modo Gregorio Geraldo nella sua istoria de i Dei, secondo l'opinione di Lattãtio. Flora cum magnas opes ex arte meretricia quaesiuißet, Po. Rom. scripsit haeredem, tertamq; pecuniam reliquit, cuius ex annuo fenore suus natalis dies celebraretur, editione ludorum quos appellabant Floralia, quod quia Senatui flagitiosũ videbatur, ab ipse nomine argumentum sumi placuit, vt pudendae rei quaedam dignitas adderetur, Deam finxerunt esse quae floribus praeesset, eamque oportere placari, vt fruges cum arboribus aut vitibus, bene prospereque florescerent. Finsero adunque i Romani questa Flora eßer Dea, la quale foße presidente à i fiori, & quella placauano, per che le biade insieme con gli arbori, & le viti bene fiorißero. La istoria di queste feste Florali, celebrate in onore della Dea Flora, recita copiosamente Valerio Massimonel lib. 2. Scriue Pluarco, che il simolacro della Dea Flora fù nel Tempio di Castore e Polluce, formato con grande industria da Prassitele, con molti colori, uestito di una tunica, nella destra della qual Dea furono i fiori delle faue, e del cicere. Vediamo adunque da questa moneta, che Caio Seruilio fù il primo, che celebrò questi giuochi Florali, & che per memoria ancora di questo segnò la moneta con la testa della Dea Flora, con tale inscrittione FLORA. PRIMVS . Ma chi fosse questo C. Seruilio io longamente ho dubitato, & ritrouo, che negli anni della città DXIV . fù un certo C. Seruilio creato Maestro de' Cauallieri da Manlio Dittatore, ilqual Seruilio allora era Edile Curule, & ciò fù sotto il Consolato di M. Marcello Consolo la quinta volta, & di T. Quinctio Crispino: Onde hauendo bene considerato, trouo che questo C. Seruilio non puo essere il sopradetto, che fù maestro de Cauallieri in quel tempo, conciosia che non s'erano allora di molti anni introdotte in Roma le Feste Florali, lequali costui primo fece, percioche eßendo sta-
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