Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

864.

curru urbem inuectus est. Ma Eutropio dice cosi. Vno tempore multi simul triũphi fuerunt; Metelli ex Hispania, Pompeij secundus ex Hispania. Onde ancora Lucano da noi disopra allegato, al lib. vij.
Qualis erat populi facies, clamorque fauentis,
Olim cum iuuenis, primiq; aetate triumphi,
Post domitas gentes, quas torrens ambit Ibertus,
Et quaecunque fugax Sertorius impulit arma,
Vespere pacato, pura vener abilis aeque
Quam currus ornante toga, plaudente Senatu.
Sedit adhuc Romanus eques.


    Della qual vittoria di Pompeio scriue ancora Plinio al li. vij. Pompeius Solis occasum transgressus excitatis in Pyrenaeo trophęis oppida Decclxxj. ab Alpibus ad fines Hispaniae vlterioris redacta victoriae suae adscripsit, & maiore aĩo Sertorium tacuit; belloq; seruili, quod omnia externa concibat, extincto iterũ triũphales currus eques R. induxit, toties Imperator, ante quã miles, &c. Questa vittoria della Spagna di Q. Cecilio Metello Pio proconsolo ci dimostra il ~psente Bigato, per quella Vittoria, che vi si vede sopra il carro. Ma ritrouasi ancora vn altra moneta in oro, & in argento, di Cn Pompeio Magno proconsolo, che fu collega di Q. Metello in questa guerra della Spagna, la quale ha da vna parte una testa barbata, & cinta di vna benda regale, nel cui mezo leggõsi queste lettere NVMAE d'intorno alla testa. CN. PISO. PRO. Q . Ha per riuerso vn grã rostro di naue, intorno à cui leggesi q̃sta iscrittione MAGN. PRO.COS . La qual moneta senza dubio fu battuta l'anno medesimo della Città Dclxxxij. La testa dall'vn de'lati di essa moneta è di Numa Rè di Roma, di cui ella fu segnata, per la ragione, che noi diremo nella sua dichiaratione. percioche si troua ancora vn'altra moneta in argento, c'ha da vna parte la testa di vno Apollo, con tale iscrittione intorno. L. POMPON. MOLO . Et ha dall'altra vn'ara da sacrificio col foco, dinanzi à cui uedesi il simolacro di Numa Pompilio, col lituo in mano, e dirimpetto à lui scorgesi vn'altra figura, che tiene uno ariete in guisa, che pare c'habbia à sacrificarsi, & leggesi cotale iscrittione di sotto NVMA POMPIL . Donde uediamo, che ambe queste monete furono in uarii tempi segnate, col simolacro, e con la testa del Rè Numa, da Pompeio l'una, e da Põponio l'altra. percioche l'vna, e l'altra famigila traeua la sua origine da q̃llo. Quelle lettere intorno alla testa di Numa della prima moneta CN. PISO. PRO Q . pũso che sieno di CN . Pisone, che fu in quel tempo Proquestore in Ispagna di Cn. Pompeio Magno, del qual Proquestore noi di sopra habbiamo ragionato.
    LA MONETA in argento, & in oro di Cn. Pompeio, ha da vna parte la testa di Numa Pompilio figliuolo di Pomponio Rè di Romani, con certe lettere scolpite entro ad vna bẽda reale, che dicono NVMA & poicõ tale iscrittione d'intorno. CN.PIS.PRO Q . Ha per riuerso vn rostro di naue, cũ tale iscrittione.
O 3 MAGN .

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