Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

856.

PRO Q . penso che sieno del nome di Lucio Manlio Proquestore di Sulla. De i Questori n'era mandato vno per ciascuna Prouincia, fuor che in Sicilia, la quale essendo doppia Prouincia, l'antica, e la nuoua, hebbe ancora due Questori, l'vno che attendeua al Lilibeo, e l'altro à Siracusa. Onde i Consoli non solo haueuano il Questore, ma ancora il Proquestore. Da che appare, che il grado Proquestorio, specialmẽte presente il Questore, fù molto inferiore al Questorio, riceuendo il Proquestore gli alimenti da esso Questore. Ma del suo carico noi diremo, che si come i Pretori vrbani in Roma hebbero cura del denaro publico, & quello custo dirono, tenendone conto, o di quel denaro, che essi altronde haueano riceuuto, ouer di quello che haueano dato fuori dell'Erario, cosi li Questori Prouinciali hebbero cura della pecunia publica, la quale, ouero tratta dell'Erario, si douea spendere in vso della Prouincia, oueramente riscossa da essa Prouincia, si douea porre nell'Erario. Ma il proquestore amministraua vna Questura estraordinaria, il quale riceuendo l'autorita del Questore si mandaua in alcuna regione, come suo vicegerente, & in luogo di Questore. del cui nome cosi scriue Cicerone nelle Academice. Nec vero ineũte aetate solum, sed & Proquestor aliquot annos. & il medesimo nel quarto di esse Academice. Cum Alexandrię Proquestor essem. Dei Questori, e del suo carico, scriue il Biondo nella sua Roma trionfante al lib. 3. Trouasi ancora vn'altra moneta di Sulla in argento, che ha da vna parte vna bellissima testa di Roma armata, col petto, c'ha di dietro la figura di vna Vittoria che la incorona, ha per riuerso la figura armata di vn'altra Roma, che nella sinistra tiene una mazza, e con la destra tocca la mano ad vn'altra figura armata in piedi, che ha la spada accanto, dietro di cui vedesi vn rostro di naue, con l ancora & il temone, con tale iscrittione di sotto SVLA. IMP . La quale ió penso, che fosse battuta intorno a questi tempi, quando Sulla Capitano hebbe vittorie nauali di Grecia, e di Ponto, cosi dimostrandoci il rostro de la naue, col temone, e l'ancora. La figura armata con la spada dirimpetto à Roma, è Sulla Capitano.
    LA MONETA in oro, & in argento di Q. Cecilio Metello Pio, ha da vna parte la testa capillata di vna Dea, dinanzi alla quale uedesi vna Cicogna. Ha per riuerso vn bellißimo Elefante, con tali abbreuiature di lettere sotto. Q. C.M PI . cioè Quintus Caecilius Metellus Pius. Questa moneta fù battuta in Roma, l'anno della città 573. sotto il consolato di Q. Cecilio Metello, che fù collega di L. Cornelio Sulla Felice. Conciosia, che scriue Appiano, che Sulla, benche fosse Dittatore, nondimeno, per che la Repub. mostrasse di hauere in se qualche forma, volle aggiugnersi per collega nel Consolato. Q. Metello Pio. il qual Q. Metello fu figliuolo di Q. Numidico, che sortile Spagne, e la guerra Sertoriana. Q. Metello Numidico fu Consolo insieme con M. Iunio Sillano l'anno della città 643. nel quale anno eglis'acquisto il cognome di Numidico, per le molte guerre che fece nella Numidia ragione dell'Africa, hauẽdo vinto Iugurta, come scriuono Liuio, Sallustio, Eutropio, & altri. Costui hebbe, come s'è detto, per filiuolo Cecilio Metello, per questa cagione cognominato Pio, percioche egli con pietose lagrime, e cõ caldi prieghi reuoco dall'esilio il padre Metello Numidico, il quale andò in volontario esilio à
Rodi

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