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la figura armata, ci rapresenta i serui suggitiui superati in Sicilia dal popolo Romano.
LA MONETA
in argento di L. Cornelio Dolabella, ha da vna parte la testa del la Dea Libertà, con le lettere, che lo dimostrano
LEIBERTAS
. Ha per riuerso vn carro trionfale, tirato da quattro caualli, sopra cui vedesi vna figura, che tiene il pileo in mano, con tal iscrittione d'intorno.
PRO. COS. L. DOLABELLA
. Questa moneta fu battuta in Roma l'anno medesimo della sopradetta, in tempo, che L. Cornelio Dolabella soggiogò i popoli Lusitani, de i quali, come Proconsolo, trionfò poi l'anno presente. Conciosia, che dui anni innanzi soggiogati i Lusitani, fu la Spagna pacificata; ma sotto M. Antonio, & A. Postumio Consoli li medesimi, essendosi ribellati, furono da capo vinti. Il che ci insegna Obsequente cõ queste parole. M. Antonio, A. Postumio Cos. Lusitani rebellantes subacti. Et ancora. In Lusitania prospere à Romanis pugnatum. Della qual vittoria, e del trionfo di quella ci fa fede la presente moneta con la quadriga trionfale per riuerso. Nella quale piacque a Dolabella di segnare la testa della Dea Libertà, con la figura della medesima sopra il carro, che tiene il pileo in mano.
LA MONETA
in argento di Cn. Cornelio Lentulo, ha da vna parte vna testa barbata, con lo scettro dietro alle spalle con tale iscrittione di sopra.
G. P. R
. Ha per riuerso un'altro scettro Laureato, cio è con una corona di Lauro, una palla, & un temone, con lettere tali.
EX S. C. CN. LEN. Q
. Questa moneta fù battuta in Roma l'anno della città Dclvj. sotto il Consolato di Cn. Cornelio Lentulo, che fù collega di P. Licinio Crasso, l'anno presente, de i quali Consoli fa mentione Plinio al lib. xxx. Cn. Cornelio Lentulo, P. Licinio Crasso Cos.
S. C
. factum est, ne homo immolaretur, palamque in tempus illud sacra prodigiosa celebrata. Quella testa barbata con lo scettro di dietro, è il Dio Genio. però le lettere abbreuiate
G. P. R
. dicono Genius Populi Romani. Quegli altri segni dal riuerso, sono segni di dominio, e di signoria, cioè lo scettro Laureato, la palla del mondo, & il temone dinotante il gouerno; cose riferite perauentura al Consolato.
LA MONETA
in argẽto di P. Licinio Craßo, ha da una parte la testa Laureatae di vna Roma, la quale in tal moneta nõ si vede armata, cõ tali note dietro alle spale
SC
. Et ha dall'altra una figura ĩ piedi, che tiene un cauallo à mano, la qual figura ltiene nella sinistra vn'asta, e à'suoi piedi ui si vede vno scudo. cõ q̃sta iscrittione intorno.
P. CRASSVS. M. F
. Questa moneta fu battuta ĩ Roma, l'anno medesimo che q̃lla di sopra sotto il Cõsolato di P. Licinio Crasso, collega di Cn. Lẽtulo, & pẽso ĩ tẽpo della vittoria, ch'egli hebbe cõtra i Lusitani. cõciosia, che à L. Dolabella succedette nella Lusitania P. Crasso Consolo, del quale fa mentione Strabone al libro terzo. Pediano ancora scriue, costui innanzi la guerra d'Italia, hauer trionfato de gli Spagnuoli ma egli è scritto nelle tauole Capitoline, che esso Licinio Crasso sei anni doppo il Consolato trionfò de í Lusitani. E di costui pensò che intenda Cicerone, quando scriue cosi Pro Cornelio Balbo. Testantur Caditani, & mortuosnostros Impe-