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mente non molto dapoi ancora i Theutoni. Le quali cose ampiamente scriue Plutarco in Mario. Il che Orosio piu breuemente narra in questo modo. Marius
IIII. COS
. cum iuxta Isaram, Rodanumque castra posuisset, Theutones, Tigurini, & Ambrones, postquam continuo triduo circa Romanorum castra pugnarunt, si quo pacto eos excuterent vallo, atque in aequum extraherent, tribus agminibus Italiam petere destinarunt. Marius post digreßum hostium castra mouit, & collem occupauit, qui campo, & fluuio vbi hostes sese diffuderunt, imminebat. primis calonibus cum clamore in pugnam ruentibus subsequutus, mox iusto certamine compositis or dinibus bellatum est, & uicere Romani. quarto die rursus productae in campum acies usque ad meridiem penè pari pugnauere discrimine. post ubi incalescente sole fluxa Gallorum corpora in modum niuium distabuerunt, usq; in noctem caedes potius, quam pugna protracta est. Ducenta millia armatorum in eo bello cesa sunt, lxxx. millia capta, uix tria millia effugisse referuntur. Dux eorum Teutobocchus occisus est. Velleio ancora scriue, che Mario nel suo quarto Consolato venne a battaglia co i Teutoni alle Acque Sestie, & che egli uccise il primo, & il secondo giorno più di
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mila de gli inimici, si che distrusse con questo fatto d'arme tutta la gente dei Theutoni. Ancora nell'Epitoma lx viij. noi cosi leggiamo. C. Marius Cos. summa vi oppugnata a Theutonis, & Ambronibus castra defendit. duobus deinde pręlijs circa Aquas Sextias eoshostes deleuit, in quibus cęsa traduntur hostium ducenta millia, capta nonaginta. Marius absens quintum Cos. creatus est. triumphum oblatum, donec Cimbros vinceret, distulit. Plutarco ancora dice, che Mario richiamato à Roma, non volle per allora trionfare, secondo il decreto del Senato. Adunque di cosi illustre. vittoria riceuuta da C. Mario nel suo Consolato
IIII
. di questi popoli Galli, ci rende testimonio la presente moneta, c'ha da vn lato la testa della Vittoria. e dall'altro la medesima che corona vn trofeo. Ma noi appresso trouiamo un'altra moneta in argento dello steßo C. Mario, che ha da una parte la medesima testa della Vittoria alata, & ha dall'altra un carro trionfale tirato da quattro caualli, sopra il quale vedesi la picciola imagine di vna Vittoria, che tiene nella destra vna sferza, cõ tale iscrittione di sotto.
C. MARI. C. F. ROMA
. La qual moneta fu battuta in Roma, l'anno sussequente Delij. sotto il Consolato V. dello stesso Mario, che essendo absente, fù creato la quinta uolta Consolo, & fu coniata in tempo, che da Mario, eda Q. Catulo Proconsolo furono affatto sconfitti, e distrutti i Cimbri. Conciosia, che essendo per la uittoria chiamato à Roma Mario, per il trionfo, quello rifiutato, egli subito si trasferì à Catulo suo collega, e richiamati li suoi esserciti di Gallia, paßato il Pò, deliberò di scacciare li nimici affatto d'Italia. Onde eßendo statuito il giorno della battaglia infra i Capitani Romani, e gli inimici Barbari, fu prosperamente combattuto ne i campi di Vercelli à bandiere spiegate da Mario, e da Catulo, e furono affatto sconfitti i Cimbri. si come à lungo scriue Plutarco. E nell'Epitoma piu strettamente si legge. Cimbri repulso ab Alpibus, fugatoque Q Catulo Proconsule, qui fauces Alpium objederat, & ad flumen Athesim castellum editum infederat, reliquumque, ubi uirtute sua explicata fugientem Procõsulẽ, exercitumq; prose-