Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

769.

di vna Roma armata, dinanzi à cui leggonsi queste lettere VARRO . & di dietro questa note abbreuiate ?? cio è Roma. col, segno del denario solito tale X. Et ha dall'altra vn carro trionfale tirato da quattro caualli, sopra il quale vedesi il simolacro di Gioue, tenente nella destra il fulgure, & nella sinistra lo scettro. con tale iscrittione di sotto. A. TERENTI . Questa moneta fù battuta in Roma l'anno della citta 570. in tempo che A. Terentio Varrone Pretore hebbe vittoria de ì Celtiberi nella Spagna citeriore, doue espugnò alcuni castelli, dalla quale impresa ritornato a Roma, entrò ouãte nella città, si come scriue Liuio. il quale dice, che ad Aulo Terentio Varrone toccò la Spagna citeriore. Onde, essendo nella Spagna vlteriore nell'vltima guerra stati abbattuti i Lusitani, furono le cose quiete, Et nella citeriore, Aulo Terẽtio, nel territorio de'Suessetani, prese per forza con li argini, & con le macchine Corribione, & vẽdette tutti i prigioni, poscia hebbe l'inueruata quieta nella prouineia. Adunque in testimonio di tale ouatione di A. Terentio Varrone Pretore. ne fù in Roma questa moneta battuta, con la quadriga trionfale. Ma hauendo noi altroue ragionato de'trionfi di Romani, toccheremo ancora questa minore dignita & onore, che si soleua etiandio dare à vincitori: cio è la Ouatione. Adunque la Ouatione fù cosi detta da questa voce che, che si soleua in segno di allegrezza e festa da quelli fare che applaudeuano, quasi ohatione. Festo dice, che fu cosi detta da què gridi allegrie festiui, che si sogliono fare, quando si ritorna dalle imprese con uittoria, òòò, & vuol che sia tanto à dire ouanti, quanto pieni di allegrezza, ò di festa. Scriue Gellio quandò e come si soleua ouare, cio è quando non fosse stata giustamente mossa la impresa, ò pure quando il nimico non fosse stato vinto (di autorità) come soleuano essere le guerre contra serui, ò contra corsari, ò quando il nimico si fosse reso piu presto del solito, ò che la vittoria fosse istata à man salua senza spargeruisi sangue. E chi ouaua, entraua nella città à piè col Senato dietro, è non con l'essercito; e con corona di mortella in testa. Della quale ouatione, e della sua corona Ouale, scriue in questo modo A. Gellio, al lib. v. Oualis vero corona myrtea est. Et vtchantur Imperatores, qui ouantes introibant vrbem. Ouandi autem, ac non triũphandi causa est, cum aut bella non rite indicta, neque cum iusto boste gesta sunt, aut hostium nomen humile, & non idoneum est, vt seruorum piratarumque, aut deditione repente sacta´in puluere, vt dici solet, incruentaque victoria obuenit. Cui facilitati aptam esse Veneris frondem crediderunt, quod non Martius, sed quasi Vencrius quidam triumphus foret. Scriue Liuio, che M. Marcello il giorno auanti, che entrase in Roma (perche gli negorno il triõfo) triõfò prima sul monte Albano, e poi entrò in Roma ouante cõ molta preda, col simulacro della presa Siracusa, e delle tante machine da guerra, che vi guadagnò e con tanti altri ornamenti di quella città, che n'era copiosissima, tanti vasi d'argento, e di rame cosi artificiosamente lauorati, tante preciose uesti, e l'altra regia supellettile, con molte statoe eccellenti, c'hauea piu copiosamente Siracusa, che altra città de'Greci, ui condusse ancora otto elefanti, che era vn segno della vittoria hauuta cõtra Cartaginesi, nè men bello e vago spettacolo furono Sosia Siracusano, e Merico Spagnolo, che gli andauano con corone d'oro in testa auanti, l'vno de quali hauea aperta
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