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sta da vna raccolta di molti antichißimi istorici; & di qúelli ancora, che fino à questi tempi mai non sono venuti in luce, sotto titolo di Polijstore; il qual vocabolo, essendo greco, altro non viene à dire, che raccolta di molte istorie. Adunque al cap.
XVIII
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parlando della descrittione del mondo, fatta per comandamento di Cesare Augusto Ottauiano, scriue in questa forma.
In questi medesimi tempi, essendo l'anno
XLII
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dell' Imperio di Cesare Augusto, esso Cesare Augusto, per consiglio del Senato fece vno comandamento, che tutte le prouincie, cittadi, castella, terre & ville, & huomini per tutto il mondo, le quali erano foggette à Roma, fossero scritte per questo modo. Tutti gli huomini delle cittadi doueuano andare ài Principi di quelle cittadi doue abitauano, & quelli delle castella, & delle ville similmente doueuano andare con le loro famiglie al principe delle cittade vicine. Et ciascuno doueua portare al Principe della loro cittade vn Denaro d'argento, il quale valeua
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piccioli nummi. In quello Denaro era scolpita l'imagine di Cesare Augusto; & eraue scritto il suo nome. Et nota, che questa descrittione era chiamata professione, & descrittione. In priera chiamata professione, percioche quelli che presentauano quello Denaro, portauano il detto Denaro in sul capo dinanti al Principe della cittade; dicendo & confeßando con la bocca, che erano soggetti alli Romani. Et perche con la bocca ciò confessauano, però era chiamata profeßione, cioè della propria bocca confeßione. Ancora era chiamata descrittione, percioche era scritto il numero di quelli, che si presentauano. Et cosi il numero delle cittadi & delle castella, le quali erano nelle prouincie soggette à Romani. La cagione che mosse Cesare Augusto à fare questo fu, che essendo li Romani in pace, & non hauendo guerra in alcuna parte, Cesare Augusto volle sapere, quante & quali prouincie, & quanti huomini erano soggetti à Roma. Et cosi come il Principe della cittade riceueua il censo presentato à lui, & scriueua il numero dei cittadini, & de i contadini, li quali si presentauano: cosi il Presidente della prouincia riceueua poi da quelli principi il detto censo, & il numero scritto. Et questo censo con quello numero scritto mandauano pofcia à Roma à Cesara Augusto. Questa descrittione fece in prima vno Romano Presidente della Siria, nominato Cyrino. Et dice il maestro delle istorie Scolastice, che, benche altre fiate i Romani facessero simile discrittione, fu cominciata da Cyrino. Et la cagione, che la Giudea è in mezo della nostra terra abitabile, Et per ciò fu ordinato, che Cyrino ch'er a presidente cominciasse in Giudea, accioche le altre regioni circonstanti à quelli seguitasseno. Et però dice, che da Cyrino in prima fu fatta questa descrittione. La quale suo generale. Benche auanti questa erano state fatte altre descritioni particolari. Et pare che questa descrittione durasse molti anni. Però che nell'Euangelio si legge, che alcuni dissero alli Apostoli, il vostro magistro non ha pagato questo anno il tributo. Et etiandio si legge, che i Farisei dimandarono à Christo, se era lieito di pagare questo censo à Cesare. &c.
Queste sono le parole proprie della Cronica del Polijstore. Dalle quali noi prima vediamo la occasione del portare à Roma per censo questo Denario d argento, segnato della imagine di Cesare; che fu in tempo della descittione vniuersale del mondo, fatta da Ottauiano. Et, si come tutte le città, ca-