Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

668.

tuta facere, super locum ipsum coeuntes, festo etiam die constituto, valde honorifico, Terminalium deorum. Festum Romanè Terminalia, ἀπὸ τερ{μι}~οσι, id est à terminis vocant, finesque ipsos vnius literae mutatione à Graeca nostra lingua proferentes, Terminos appellant. quos fiquis occuluisset, aut transtulisset, sacrum eum esse Dei lege statuit, ita vt volenti eum occidere, tanquam sacrilegum, & securitas adesset, & pollutionis expiatio. Estque ius hoc non in priuatis modò posseßionibus, sed in publicis quoque constitutum. Sacrificantque ad huc eis non animatum aliquid, (neque enim pium est cruentare lapides) sed pultes & lina atque alias quasdam fructuum primitias, &c. Di questo Dio fa ancora mentione Ouidio ne Fasti.
    Termine, siue lapis, siue es defossus in agris Stipes, ab antiquis tu quoque nomen habes, &c. Trouansi fino à i giorni nostri di questi saßi antichi, ouero Termini grandi, i quali si veggono di marmo con la testa di Gioue. Ond'è, che i Greci chiamarono Gioue Horio, cioè Terminale, & quello per tale adorarono. Trouasi etiandio vn'altra moneta, in argento, che ha da vna parte vna testa di vna giouana armata, con lettere tali dinanzi al volto. VIRTVS . Et di dietro. III. VIR . Ha dall'altra parte vna figura in piedi, che con la sinistra imbraccia vn scudo, & tiene nella destra mano vn'arma, & par che opprima vn'altra figura captiua, con tale iscrittione di sotto. SICIL . & legonsi intorno altre lettere tali. MAN. AQVIL. MAN. F. MAN. N . Che dicono Manius. Aquillius. Manij. Filius. Manij. Nepos. Questa moneta fu battuta da Manio Aquillio Trinmuiro monetale. Et la figura dal rouescio captiua è la prouincia della Sicilia. & quell'altra armata in piedi è dello stesso Manio Aquilio; il quale entrò Ouante nella città di Roma de i serui fuggitiui nell'Isola di Sicilia. Onde nel rouescio di tal moneta, egli per onor suo, rinouò la memoria di questo suo egregio fatto. Et questa moneta fu battuta in Roma intorno à cinquanta anni innanzi gli Imperadori. Sopra che leggi Lucio Floro De Bello Seruili. Quella testa armata è la Dea Virtù, adorata da i Romani per Dea, alla quale M. Marcello nel suo primo Consolato dedicò vn Tempio. Iuuenale ancora la pone per Dea.
    Vt colitur Pax atque Fides, Concordia, Virtus, &c. Trouasi vn'altra moneta, in argento, che da vna parte ha la testa della Dea Cerere, coronata di spiche. Et ha dal l'altra vna figura in piedi, con vn sacco in spalla, dietro alla quale si vede vna colonna, cõ vna statua sopra; & dirimpetto alla detta figura in piedi, si leggono queste lettere. L. CENSOR . cioè. Lucius. Censorinus. Questa è la figura di Lucio Marcio Censorino Consolo, con vn sacco di frumento in spala, & con la sua statua sopra vna colonna, drizzatagli (come dobbiamo credere) per qualche prouisione frumentaria, che esso per auentura fece in Roma, ad immitatione di alcune altre medaglie, con tali colonne, che si veggono essere state segnate per simigliante cagione. Per rinouare adunque la memoria di tale opera per onor suo, segnò questo L. Censorino, nel suo Consolato cosi la presente moneta. il quale L. Marcio Censorino trionfò della Macedonia. Trouasi ancora vna moneta, in argento, che ha da vna parte la testa della Dea Cibele, turrita il capo, con lettere di dietro tali. CESTIANUS . Et ha dall'altra la sella Curule, appresso alla quale si vede vn martello. Con tale iscritione
B 2 d'intor-

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