Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

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moglie di Saturno, detta madre di grande età, & corpulenta. madre fu chiamata, perche la terra è procreatrice uniuersale di tutte le cose; corpulenta, perche essa è un'elemento piu grosso, & piu corpulento de gl'altri. Dicesi hauer la vesta di diuersi colori, ornata di gemme & di metalli; conciosia che queste cose si raccolgono nelle uiscere della rerra, ouero nelle arene. Et ancora la superficie di essa terra è vestita di uarietà di erbe & di fiori. Questa Cibele è detta quasi Cubile, però che niuna cosa è piu soda infra gl'eleméti della terra. Et quello che è sodo si chiama cubo, & noi chiamiamo i numeri solidi, cubi. Questa chiamarono gli antichi madre de gl'Iddij. Onde il simolacro di quella è figuràto con la chiaue; conciosia che la terra nel tempo della Primauera si apre, & nel verno si chiude. Vedesi ancora tirata in un carro da quattro leoni, per dimostrare la pietà materna potere tutte le cose superare; perche ogni fierezza soggiace alla materna affettione, & è soggiogata da quella. E portata in un carro; perche la terra in aria pende. & perciò è dalle ruote sostenuta; perche il mondo circolarmente à guisa di, rota si uolge, & è uolubile. Et fingesi lei portare una corona turrita, per dimostrare le città del mondo essere sottoposte alla terra; le quali noi sappiamo essere ornate di torri. ond'è, che noi vediamo in rame, & in argento, molte monere antiche battute dalle città della Grecia, che da una parte hanno la testa della Dea Cibele, & dall'altra il nome di quella città, che battè quella moneta, essendo, per la testa di Cibele turrita in dette monere figurate quelle città, che le batterono. Et la cagione perche si finge, che Cibele amasse Athi, è tale. Athi significa il fiore, da ἄιθος, voce Greca, nella cui figura si prende il Sole; conciosia che esso è il fiore, & il Prencipe delle stelle, & là cagione operatrice di tutti i fiori; il quale amò Berecinchia, cioè la terra; percioche la terra ristretta dal freddo del verno desidera rilassarsi & risoluersi col caldo del Sole. Dannosi etiandio à questa Dea i timpani, perche ella è serrata d'intorno & munita da i due Emisperi del cielo. Et i ciembali ancora sono nella sua tutela; percioche essi cembali sono simiglianti à i cieli, da i quali è cinta la terra. Ma hauédo noi fin quì mostrata & figurata la imagine di questa Dea, non sia fuori di proposito oltre la presente medaglia, addurre ancora i testimonij di altre medaglie, ne i cui riuersi essa Dea si uede segnata. Dico adunque ritrouarsi appresso di me una medaglia grande, in rame, di Nerone, in erà molto giouenile, nel cui riuerso si uede, di buon rileuo, la Dea Berecinthia sopra un carro, il quale è tirato da quattro feroci leoni; à canto al qual carro uedesi un'altra figura di huomo, che penso che sia uno de'suoi Coribanti; i quali si fingono di stare à lei appresso per ministri. Poi io ho un'altra medaglia, in rame, di Faustina la giouane, che ha per riuerso la detta madre de'Dei sedente sopra una sedia, che s'appoggia con la sinistra sopra uno de suoi cembali, & dall'uno & l'altro canto di detta sedia si ueggono dui leoni, con tale iscrittione. MATRI. MAGNAE. & S. C . Ho appresso vn'altra medaglia, di bel metallo, di vna Giulia Pia, che ha per riuerso la Dea Cibele turrita lopra un carro, che porge con la destra innanzi un ramo; il qual
carro

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