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so modo ritrouata, in tempo di una graue pestilentia nata in Roma da un certo Voluso Valesio: ilquale douendo per una certa occasione sacrificare à Dite padre & à Proserpina, non trouando in quel luogo doue intendeua di far sacrificio alcun'ara, ordinò à i suoi serui, che cauassero vna profonda fossa per fare le fondamenta della detta ara. Adunque i serui mettendo in esecutione quanto loro era stato imposto dal suo signore, essendo col cauare la terra peruenuti all'altezza di vinti piedi, titrouarono la sopradetta ara del padre Dite & di Proserpina. Ilche hauendo Voluso saputo, senza fare altra ara, & hauendo piu chiaramente conosciuto quello che gli faceua mestieri di douer fare, sacrificò le nere uittime, secondo che gli era comandato sopra quest'ara, & celebrò giuochi, & fece lettisternij con canti & versi per tre notti continue. Et hauendo egli dapoi tutte queste cose rapportate al Re Romano, di suo comandamento furono diligentissimamente scritte ne i publici commentarij del populo Romano da i Duum viri ordinati alle cose sacre; & quel luogo nel Campo, che poi fu chiamato Martio, fu signato con vn' ara posta sopra la terra, perche nell'auenire, per gli lunghi interualli de'tempi i Romani, secondo che s'era fatto prima, non se ne scordassero. Questo Voluso fu poi appellato Terentino, dal sacrificio fatto à Terento à Dite padre. Adunque in questo modo nacque la origine de i giuochi, che dapoi furono chiamati Secolari dell'ara Terentina, consecrata à Dite & Proserpina, si come da gli istorici si può trare. Ancora di questi primi giuochi Secolari, pare che gli antichi autori discordino insieme; conciosia che Valerio Massimo & Zosimo affermino questi essere stati fatti in prima, non molto doppo il caso di Voluso Valesio da Publio Valerio Publicola Consolo la prima volta, scriuendo in questa forma.
Quum urbs ipsa denuo graui pestilentia uexaretur P. Valerius eiusdem Velusi Terentini fil us Poplicola, qui primo post reges exactos anno consul fuit, studio succurrendi ciuibus, patris exemplum sequutus, in Terento apud eandem ipsam (quam dixi) aram publicè nuncupatis uotis, atros seu furuos boues pro maribus Diti patri; pro foeminis uero concolores iuuencas Proserpinae mactauit; lectisternioq́ue, ac ludis trinoctio factis, aram terra vt ante suerat exaggeratam, occuluit, titulo ita addito.
P. VALESIVS
VOLVSI. F
POPLICOLA
IGNIFERVM. CAMPVM
DITI. PATRI. AETER.
NAI. Q. PROSERPINAI.
CΘNSECRAVEI. LVDOS.
Q. EISDEM. DIEIS.
POPVLI. ROMANI.
SALVTIS. ERGO. FECIT
.
Et che questi primieri giuochi fossero quegli che furono poi nominati Seco