Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

39.

tre parti del mondo, della Europa, che possedeuano, dell'Africa, che poco auanti haueano soggiogata, & vltimamente dell'Asia, che acquistata haueuano; & cosi alle altre due parti la terza si era aggiunta. Nel qual tempo la presente medaglia fu battuta. però che per gli serpenti, oltra altri significamenti, noi intendiamo le prouincie, & le regioni: & in tale medaglia i tre serpenti ci dimostrano le tre prouincie & parti del mondo tutto, Europa, Africa, & Asia. Ma perche nel rouescio della presente medaglia pare, che vi sieno soli dui serpenti, & noi da alcuni, per tal cagione, insieme col dottissimo Piero Valeriano, ilquale in tale espositione habbiam seguitato, siamo stati notati di errore intorno al disegno di detta medaglia, diremo, ch'essendoci peruenute alle mani alcune delle medaglie in argento d'Augusto, segnate de i serpenti, antichissime & conseruatissime, ma alquanto maggiori dell'ordinarie, come che'l più di quelle si veggano consumate dal tempo, & rimase imperfette dal conio nella parte di sotto, chiaramente habbiamo conosciuti in quelle non due, ma tre serpenti; due che ergendosi co' petti in alto vanno verso la vittoria; l'altro che giacendo in terra, auolge la testa intorno alla coda dell'uno, & la coda intorno alla coda dell'altro. La onde io dico, che per la nota del serpente, intendendosi ieroglificamente alcuna prouincia, ouer regione, ragioneuolmente in tale medaglia, per tre segnati serpenti, le tre parti del mondo tutto noi dobbiamo intendere, come leggiamo in Oro Apollo, & come lasciò scritto il Pierio ne' suoi commentarij de i serpenti, ilquale esponendo questa medaglia tiene il medesimo. & come ancora noi vediamo nelle medaglie antiche in rame di Seuero, & in tante altre de'Cesari, & greche parimente, che fora cosa lunga andarle commemorando. La qual cosa ne dal dottissimo Pierio, nè da me vanamente si espone, ma si apprende dall'antica disciplina de gli Egittij; cioè dalle loro ieroglifiche lettere. Scriue adunque Oro Apollo Niliaco in quel libretto ch'egli nel proprio suo idioma Egittio lasciò scritto, di cotali segni & lettere ieroglifiche, il qual libro anticamente vn certo Filippo Greco intendente della lingua Egittia trascrisse in lingua Greca, che volendo essi Egittij significare il Principe, & il Re, con signoria & imperio di parte ouer di tutto il mondo, ciò segnauano con la nota del serpente. di cui queste sono le parole. Regem optimum significantes, anguem pingunt ad mundi figuram, cuius extremã caudam ori coniungunt; nomen vero regis in spirae medio describunt; obscure innuentes, se regem pingere orbi imperitantem, nomen autem anguis est apud AEgyptios, μεισί. Aliter regem custodem significantes anguem quidem pingunt vigilantem, verum pro regis nomine custodem ponunt; hic enim custos est totius mundi. Oportet autem regem praecipue esse vigilantem. Regem mundi domitorem significantes, adhuc anguem pingunt, & in medio ipsius maximam domum. Nec sane absque ratione, regia enim domus, quae ab eo regitur in mundo est. Regem non totius dominum, verum in parte dominantem significare volentes, dimidiatum serpentem pingunt, per animal regem significantes. Quod vero dimidiatum pinxerint, non to-
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