Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

330.

la Dea Cibele, attribuendo in questo modo à i detti Romani i diuini onori.
   Vn'altra medaglia medesimamente in rame, greca, oltre la sopradetta, io ho appresso di me, la quale ha da vna parte la testa di vn Senatore, con tale iscrittione CΥΝΚΛΗΤΟC . cioè Senatus. Ha per riuerso vna figura armata la testa; che nella destra tiene vn'asta, & con la sinistra s'appoggia sopra vno scudo, con lettere tali greche intorno frammentate KΛEOBOΛOC . . . ΜΕΝΟ.ΥΡΕΥCΙΝ . La quale figura è vna Pallade, qui perauentura signata, per significare la sapientia del Senato Romano; essendo cotale medaglia stata parimente battuta da alcuna delle città della Grecia à quello stesso fine. Vn'altra ne ho ancora in rame d'assai buon maestro, con la stessa testa di vn Senatore, & con tale iscrittione ΙΕΡΑ. CΥΝΚΛΗΤΟC . cioè Sacer Senatus. Ha per riuerso il Tempio della Dea Fortuna, intorno à cui si leggono queste lettere. CΜΥΡΝΑΙΩΝ. Γ. ΝΕΩΚΟΡΩΝ . La quale fu battuta da i popoli Smirnei. Et ho appresso veduto vn medaglione in rame, d'ottimo maestro, c'hauea da vna parte vna testa tale, con la medesima iscrittione ΙΕΡΑ. CΥΝΚΑΗΤΟC . Ha per rouerso due figure in piedi di due città turrite il capo, l'una con vna figura, & vn'asta, l'altra con vn' arme & vno scudo, & con vn'ara nel mezo con lettere greche d'intorno frammentate, che leggere non si poteano, la qual medaglia parimente non è dubbio, che non sia stata battuta da due greche città ad onore & per memoria del Senato Romano.
   Di tali medaglie io ne ho vedute alquante, tutte di varij maestri; & giudico che fossero battute ancora da varie città della Grecia à questo fine. Il medesimo dobbiamo pensare, che facessero i Greci à gli Imperadori, ne i tempi che succedettero.
   Ma in conformità di cota'e riuerso di Antonino, co i segni celesti, io dirò di hauer veduta vna bellissima medaglia greca di Valeriano, in rame, grãde, c'ha dirimpetto alla testa la verga di Escolapio col serpente auuolto intorno, con tale iscrittione. ΑΥ. ΚΑΙ. ΓΟΛ. ΛΙΚ. ΟΥΑΛΕΡΙΑΝΟC. CΕΒ . cioè Imperator Caesar. Publius. Licinius. Valerianus. Augustus. Ha uea per riuerso i dodici segni celesti, & nel mezo poi vna testa, c'hauea sembianza della testa di Medusa, con tali lettere frammentate. ΝΕ . . . . . ΝΑΡΛΙΓΕΩ . . . . che io penso uogliano dire NEΩKOPCN NAPΛIΓEΩN , cioè de i Neochori dei popoli Nardigei. La qual medaglia fù battuta à Valeriano dalla città ouer luogo de'Herdigei. Della quale io non ho potuto uenire in luce. Se però tal città non fosse quella, che è nominata da Strabone e da Stefano. De Vrb. La quale fù una picciola isoletta uicina à Samo, chiamata da esso Strabone Natthicis, hauendo conformità con il nome di questi popoli Nardigei. ΑΜΑΓΤΡΙΑΝΩΝ . cioè Anastrianorum, intorno alle quali due figure ueggonsi li dodici segni celesti. Questa medaglia, si come alcune altre, signate di tali rouesci di Zodiaco, fù battuta da i populi Amastriani ad honore di Giulia Mesa, de i quali Amastriani altroue s'è ragionato Et questi populi medesimi batterono parimente le meda
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