Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

315.

gando pur Egesippo, con queste parole. Quibus, inquit, templa, imò potius sepulchra fecerunt, sicut etiam nunc uidemus. E quibus est vnus, Antinous seruus Adriani Caesaris, cui Agones annui celebrantur, qui Antinoij appellantur, nostris adhuc temporibus instituti. Nam & ciuitatem condidit, eius nominis Antinoon, & templum ei & sacerdotes instituit, ac prophetas. Sed & Iustinus fidelissimus nostrae philosophiae sectator, & in Graecorum disciplinis eruditissimus, scribens ad Antoninum Apologeticum pro nostra religione librum, horum meminit ita dicens. Non mihi videtur absurdum, meminisse in his etiam de Antinoo, quod nuper gestum est, quem omnes timore principis quasi deum colere coeperunt. La figura di Mercurio coi talari e'l caduceo, che col freno gouerna il caual Pegaso, non significa altro, che la chiara fama, che per tutto il mondo di Antinoo Eroe era stata portata. Percioche per Mercurio, che gli antichi finsero noncio di Gioue, niente altro s'intende, che il parlare, cioè la efficacia & la forza della voce & del grido, che per tutto si spande, & si diffonde, non significandosi altro per gli pennati talari di esso Mercurio, che le parole veloci. Per lo caual Pegaso, come noi ancora dichiarato habbiamo, s'interpreta la fama. Et cosi noi per questo riuerso intenderemo, che il grido & la voce della chiara fama di Antinoo Eroe sia stata velocemente portata & sparsa per l'vniuerso. Il freno del Pegaso gouernato da Mercurio ci dinota, che la fama è portata dalle parole & dalla voce che suona delle virtù & de gli illustri fatti de gli huomini; & che tanto piu ò meno cotal fama peruiene al mondo, quanto quella dalle lingue & dal parlare de gli huomini è accresciuta & sparsa. Della Fama, & delle ali attribuite à quella, cosi scriue Claudiano.P. al lib. 11.
Haec dum Roma refert, iam fama loquacibus alis,
Peruolat oceanum, linguis & mille citatos
Festinare iubet proceres, nullisq́ue senectus
Non iter, hybernis obstat nec flatibus alpes.

   Onde in tal proposito si ritroua una medaglia, in argento, di Augusto cõ tale iscrittione intorno alla testa. CAESAR. AVGVSTVS . Ha per riuerso una figura alata, che suona una tromba, che ha i piedi di augello, & dal mezo in giuso ha le piume, & la coda similmente d'augello, con lettere tali P. PETRONIVS. TVRPILIANVS. III. VIR . La qual figura alata io giudico che sia la fama, cosi signata, per la sua velocità, di quel modo, che uiene da'Poeti descritta. Il nome di Turpiliano è del Triumuiro monetale. Vn'altro medaglione si ritroua in rame pur di Antinoo, d'eccellente maestro, col petto, intorno alla cui testa si leggono queste medesime lettere. ΟCΤΙΛΙΟC. ΜΑΡΚΕΛΛΟC. Ο ΙΕΡΕΥC. ΤΟΥ. ΑΤΙΝΟΟΥ . cioè Hostilius. Marcellus. Sacerdos. Antinoi. Ha per riuerso il carro del Sole coronato con la sfera nella destra, con due caualli che si ergono in alto, con tali lettere. ΚΟΡΝΘΙΩΝ . cioè Corinthiorum. La qual medaglia par che fosse battuta à Corinto. Et vn'altra medaglia parimente io ho veduta d'Antinoo, di metal giallo, di assai buon maestro, intorno alla cui testa
S si leggono

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