Roma sopra il Teuere, il qual ponte esso Adriano chiamò dal suo nome. Di questo fa mentione Elio Spartiano nella sua uita in quel loco; doue egli commemora i magnifici edificij di Adriano fatti in Roma, dicendo. Cum opera vbiq; in finita fecisset, nunquam ipse nisi in Traiani patris Templo nomen suum scripsit. Romae instaurauit Pantheum, septa, basilicam Neptuni, sacras aedes plurimas, forum Augusti, lauacrum Agrippae eaq́ue omnia proprijs & veterum nominibus consecrauit. Fecit & sui nominis pontem, & sepulcrum iuxta Tiberim. &c. Elio Adriano, per che si potesse dalla città andare ad un certo monumento da lui edifica o per suo sepolcro, & & per gli altri Imperadori suoi successori, edificò questo superbo ponte, che fu da lui chiamato Elio, & poi da moderni, di Santo Angelo. Ma che il sepolcro di Adriano fosse à questo ponte Elio, scriue Dione nella sua vita Sepultus est iuxta flumen, ad pontem Aelium, vbi monumentum fecerat. &c.
IL MEDAGLIONE
di Adriano, di metal giallo, & di eccellente maestro, con lettere tali.
HADRIANVS. AVGVSTVS
. Ha per riuerso due figure, l'una armata sedente sopra certe spoglie, che con la sinistra mano s'appoggia ad vn'asta, & con la destra riceue un'altra figurina dalla figura in piedi, che le stà dirimpetto; la quale è velata, & nella sinistra riene vna mazza, con lettere tali di sotto.
COS. III
. Questa medaglia fu battuta in Roma per gloria di questo Principe; & la figura sedente sopra le spoglie è vna Roma, che riceue dalla Dea Vesta gli Iddij Penati. Volsero alcuni, che questi Dei Penati fossero senza nome alcuno; & credettero che per quegli s'intendessero i Dei Tutelari, cioè custodi & difensori particolari delle città. Questi Iddij Penati, i quali appresso i Romani erano con tanta religione riueriti, vollero gli antichi, che fossero armati, & astati. Altri vollero, che i Dei penati si dimandassero tutti quelli, i quali sono priuatamente adorati nelle case, offerendo loro vino & incenso. Ma pur publicamente ancora s'adorauano, & erano secondo alcuni Nettuno & Apollo, i quali fabricarono le mura di Troia, & furono poscia da Enea portati in Italia, & con esso loro la Dea Vesta; intendendo i piu dotti per lo Dio Apollo il caldo e il secco, & per Nettuno l'vmido e'l freddo, le quali qualità sono poste per principij della nostra compositione. Questi furono ancora chiamati Magni Dei, si come li nona Virgilio.
Cum socijs, natoq́;, penatibus, & Magnis Dijs.
Alcuni altri uollero quegli esser Gioue & Giunone, conciosia che il proprio ufficio di questi sia il giouare à i mortali, onde trassero il nome. Altri si persuasero, che Castore & Polluce fossero chiamati Magni Dei. Ora que-