bunitiae Potestatis . . . . Consul . . . Ma che à Traiano in testimonio & perpetua memoria della virtù sua, si conuenisse la spoglia leonina, la corona della quercia, & la claua, le tante imprese felicemente da lui fornite, i tanti egregij suoi fatti dalle istorie celebrati, & il titolo sempre nelle sue medaglie d'Ottimo Principe, chiaramente ce lo dimostrano. Vogliono alcuni, che la testa in questa medaglia non sia dell'Impetadore Traiano, ma piu tosto del Dio Ercole.
LA MEDAGLIA
di Traiano, di mezana grandezza, in rame, Greca, col petto, con lettere in tutto rose dall'antichità. Ha per riuerso una corona ciuica, dentro la quale si leggono lettere Greche tali.
ΦΛ. ΧΑΛΚΙΔΕΩΝ Α
. cioè. Chalcidensium. Questa medaglia fu battuta da i Chalcidensi populi della Grecia ad onore di Traiano Imperadore, i quai popoli sono al presente quei di Negroponte. Di questi Chalcidensi, oltre altri scrittori, fa cosi mentione Giustino al lib.
XX
.Item Falisci, Iapygij, Nolani, Abellani, nonne Chalcidensium coloni sunt? Ma di quelle lettere puntate non si può trarre alcun seaso, perche piu tosto sarebbe un uoler indouinare, che far proua di esporre quello che non è possibile.
LA MEDAGLIA
di Traiano, di mezana grandezza, in rame, Greca, con lettere tali.
ΑΥΤΟ. NEP. TPAIAN
. . . . cioè. Imperator. Nerua. Traianus. Ha per riuerso una figura in piedi di donna, che sta sopra una naue, & porge la destra mano innanzi, & con la sinistra si alza i vestimenti, & dimostra che stia in atto di fuggire: intorno alla qual figura si leggono lettere tali Greche.
ΣIΔΩNOΣ. ΗΔΥ. ΑΡΞΙDΟΣ
. Et dall'altra parte si veggono certe altre lettere pũtate. L. Ζ. Κ. Σ. Questa medaglia fu battuta ad onore di Traiano, da i Sidonij nobili & antichi popoli della Fenicia. & le lettere di sopra dicono. Dell'Imperio della città di Sidone. La qual città, per quanto scriuono gli autori fu fabricata da i Fenici, i quali abitauano i luoghi Mediterranei. Onde essendo questi popoli infestati da continui terremoti, lasciate le stanze loro, edificarono al mare vna noua città, la quale dall'abondanza de' pesci chiamarono in lingua loro Sidone. La figura della donna che si uede sopra quella naue stante in atto di fuggire, io giudico che sia Didone Sidonia; la quale, come scriuono le istorie, fu moglie di Sicheo sacerdore di Ercole, che vcciso da Pigmalione fratello della moglie, per ingorda brama delle sue ricchezze, diede perciò cagione à Didone, doppo la morte del marito, per tema della crudeltà