Full text: Erizzo, Sebastiano: DISCORSO DI M. SEBASTIANO ERIZZO. Sopra le Medaglie de gli Antichi.

133.

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    LA MEDAGLIA di Nerone, di bel metallo grande, con lettere tali. NERO. CLAVDIVS . con un segno dauanti il uolto di Nerone tale [?] . rimesso d'argento. Ha per riuerso un carro, con una Dea sopra, la qual con una mano si tien la corona in testa, & ha una figurina dauanti con le mani giunte. Il carro e tirato da due Leoni, & ha dauanti i Leoni due figure, con certe lettere esterne ouero barbare sotto, che corrose dall'antichità nõ si possono discernere. Questo carro è il carro della Dea Cibele, che i gentili chiamauano madre de gli Dei, il quale era menato da' Leoni. Della qual Dea noi habbiamo altroue ragionato. Questa medaglia fù battuta per honore di questo Prencipe dalla città di Cotrone, Colonia Romana.
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    LA MEDAGLIA di Nerone, di mal maestro, con lettere tali. IMP. NERO. CAESAR. AVG. P. MAX . Ha per riuerso, come vn letto, con una figura stesaui sopra, credo che sia un lettisternio, senza S. C . La qual medaglia fu battuta da i Crotoniati. Haueuano i Romani in vso, per supplicare gli Iddij di fare questi lettisternij; che erano alcuni letti, i quali stendeuano ne i Tempij quando uoleuano pregare, che gli iddij lor fossero propitij. Et queste supplicationi & lettisternij anticamente si faceuano, ouero per allegrezza, ò per placare la ira de gli iddij: nel qual tempo i Senatori con le mogli & i figliuoli andauano à i Tempij, & à gli altari de gli iddij, & alcune uolte tutte le tribu & gli ordini, andando innanzi il Pontefice Massimo. In tale occasione ancora i nobili fanciulli & i libertini, & etiandio le vergiui, tutti coronati, & portando la laurea precedeuano, & hauendo seco con pompa i sacri carri de gli iddij, soleuano addimandare, & pregare con i sacri versi la pace à quegli. Et si stendeuano i lettisternij appresso gli altari de gli iddij, con uarij ornamenti; & spargeuano ancora verdi & odorifere frondi, & fiori di ogni sorte, & le verbene dinanzi à i Tempij de gli iddij & dentro di essi. Le quali supplicationi & cerimonie celebrate spesso dal popolo Romano noi leggiamo nelle istorie, per il numero di tanti giorni. Di che Liuio al lib. 5. fa con tali parole mentione. Grauis pestilensq́; omnibus animalibus aestas excepit vrbem, cum insanabili pernicie. quando nec causa nec finis inueniebatur, libri Sibyllini ex S. C . aditi sunt. Duumuiri sacris faciundis, Lectisternia tunc primum in vrbe Romana facta per dies VIII. Apollinem, Latonamque & Dianam, Herculem, Mercurium, atque Neptunum, tribus quae amplissimè tum apparari poterant, stratis lectis placauere. priuatim quoque id sacrum celebratum est tota vrbe, patentibus ianuis; promiscuoq́; vsu rerum omnium in propatulo posito, notos ignotosq́; passim.
G 3 adue-
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