Full text: Vico, Enea: LE IMAGINI DELLE DONNE AVGVSTE INTAGLIATE IN ISTAMPA DI RAME; CON LE VITE ET ISPOSITIONI DI ENEA VICO, SOPRA I RIVERSI DELLE LORO MEDAGLIE ANTICHE. LIBRO PRIMO.

158.

    Del diadema il sopradetto Isidoro nel libro ventesimo, & capitolo trentesimo, in tal maniera scriue. Il diadema, e vno ornamento da testa delle matrone, commesso d'oro, & guernito di pietre preciose, le estreme parti del quale piegate verso la dietra parte della testa, si ligano insieme.

159.
SIMOLACRO DI CNOSTANZA, Medaglia II.


    Grandißima veramente fu la Constanza, e fortezza di Antonia madre di Claudio, sotto l'Imperio di Tiberio , & specialmente uella morte del suo figliuolo Germanico , ma assai maggiore fu sotto el prencipato di Gaio suo nipote, dal quale, si come di sopra s'è narrato, fu perseguitata insino alla morte crudelmente. Per questa cagione adunque si potrà credere, che per decreto del Senato, & per voluntà di Claudio fosse scolpita la forma di questa nobilißima virtù (la quale sola ha armi contro alla insolente Fortuna ) nel riuerso della
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  · Census ID10025395: »Aureus of Claudius (Antonia Minor / Constantia, RIC 65) (owner: A. Maffei)«

sopradetta moneta d'oro, che ha la imagine di Antonia in figura di Cerere , fatta per honore di lei.

160.
SIMOLACRO DI CERERE , Medaglia. III.


    MA
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  · Census ID10025899: »Dupondius of Claudius / Ceres Augusta (RIC 110) (owner: G. Grimani)«

Cerere in varij modi fu da gli antichi significata: Alcuna volta con la corona di spiche in testa, col papauero, & il grano in mano, & altre volte con la face la descriueuano in habito di matrona mesta, con la stola, et il diadema in capo. La face fu attribuita a Cerere , per rappresentare la perdita della figliuola Proserpina , quando da Plutone le fu rubbata, percioche all'hora Cerere tutta affannosa, & mal contenta, tolti due tronconi di teda, ouero larice arbore, & da vn' capo accesoui il fuoco, & montata sopra il suo carro tirato da' serpenti, con quelle facelle l'andò cercando per i luoghi oscuri, per le quali facelle, da' poeti fu dipoi detta Cerere Tedifera . Le facelle furono dipoi da gli antichi fatte di pece, di teda, di larice, o di pino arbori, & ancora di canna secca tagliata in parti, & vnta di oglio, ouero con cera. È appellata Cerere Augusta : percioche tutte le cose de-

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