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va di Gneo Pisone gouernatore di quella Prouincia, con dispiacere vniuersale, & pianto di tutto il Popolo Romano.
Claudio
, l'altro de' due figliuoli, fu Imperadore, la cui vita è scritta principalmente da
Suetonio
, da
Eutropio
, da
Orosio
, da
Tacito
da
Dione
, & parte da
Liuio
, da
Floro
, & da
Giosefo
.
Ma questo è quanto alla stirpe, congiuntione, & generatione di
Antonia
: Quanto a' costumi suoi, non meritò ella minor lode, & gloria appresso a' posteri, in quello, che alle donne s' appartiene, di quanto meritati s'habino
Marc' Antonio
,
Druso
, &
Germanico
: conciosiacosa, che per la continenza, per la castità, per la fedeltà, per l'amore grandißimo verso il suo marito, per la carità verso i nepoti, per la prudenza, et per la cortesia verso gli amici, piu le sarebbe stato conueneuole il cognome di maggiore, che di minore, hauendo superati di virtù tutti gli huomini eccellenti della casa sua.
Tanto nel viuer suo fu continente, che fra gli altri segni di questa virtù, si dice, ch'ella mai non beuè vino. Di lei
Plinio
nel settimo libro, & capitolo decimo nono scriue cosa molto rara di natura : & questo fu, che ella non sputò mai in tutto il tempo di sua vita. Di che
Solino
parimente ne fa fede. Poi che il marito le fu morto, fu si fatta la riuerenza, & fede verso di quello, che non si volle mai piu rimaritare, quantunque ella fosse nella piu verde età, & nel piu bel fiore della sua giouentù, & bellezza, &
Augusto
ciò le comandasse; ma in cambio di maritale compagnia, dormi ella sempre con la suocera
Liuia
; & cosi nel medesimo letto, doue
Druso
mori giouane, ella standoui sempre uedoua, v'inuecchiò : si come scriue
Valerio Maßimo
nel quarto libro, capitolo terzo, & titolo quarto, et di cui
Giosefo
nel decim' ottauo libro, et capitolo terzo decimo parla. Ne fu meno gioueuole a
Tiberio Imperadore
: conciosia, che con la prudenza sua fu cagione della salute di quello, perche hauendo lei inteso il tradimento di
Seiano
Prefetto delle genti pretorie, il qual si trattaua contro l'istesso
Tiberio
, l'auisò con vna sua lettera mãdatagli per Pallante liberto a
Caprea
. Per la qual cosa, dall' Imperadore fu hauuta sempre dipoi in somma riuerenza, & da lui vbbidita in ogni qualunque cosa, hauendo per amor di lei perdonato a Liuilla sua figliuola, per mezzo della quale, tal sceleratezza si mandaua ad effetto, ancor ch'ella la facesse poi per questa