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DI AVRELIA MADRE DI
CESARE
ANTICHI
,
& honorati sempre furono quelli della casa de gli Aurelij; iquali da prima furono detti Auselij, poi mutata la lettera s, in r, si dimandarono Aurelij. Questa famiglia discese da' Sabini, secondo
Alessandro
nel primo libro de' Geniali, al capitolo vndecimo. Et si crede che ella in quella lingua fosse cosi nomata dal Sole: conciosia cosa, che nella via, chiamata Aurelia, che è quella, che su'l
monte Ianicolo
conduce a
S. Pancratio
, si faceua sacrificio al Sole, et delqual nome fu ancora in
Roma
la piazza detta Aurelia, doue parimente si crede, che sacrificassero alla medesima deità. Et di questa, e di quella fa mentione
Cicerone
nelle Inuettiue contro a Catilina. Di questa gente fu
Aurelio Cotta
, huomo notabile nella città, per la cui interceßione
Cesare
suo parẽte fuggito di
Roma
, & tenuto da
Silla
della fattione contraria, ottenne che gli fosse perdonato, si come narra
Suetonio
nella vita d'esso
Cesare
al cap. primo.
Nomoßi costei Aurelia dal nome della famiglia, perche cosi fu vsanza appresso de' Romani, che le femine proprio nome non hauessero, come vuole
Poßidonio
. Ma il nome del padre suo, & la materna discendenza, quale ella si fosse, & onde trahesse principio, io no'l posso con antica autorità dimostrare. Le fu dato marito Lucio Cesare stato Pretore, & Consolo, col quale ella generò
Caio Giulio Cesare
, che fu dipoi Dittatore, et che instituì l'Imperio de' Cesari, dal cui nome furono chiamati tutti gli Imperadori che successero dopo lui: & il detto Lucio morì à
Pisa
di improuisa morte vna mattina mentre ch'egli si calciaua, si come scriue
Plinio
nel libro settimo, al cap. cinquantesimoterzo della Naturale historia.
Cesare
suo figliolo essendo in età di sedici anni le fece il mortorio: nello apparato del quale dicono, ch'egli fu il primo, che con nuoua magnificenza in honore di quello ornasse il Theatro d'argento ne' giuochi de' Gladiatori, da lui fatti fare, si come il detto
Plinio
riferisce nel 33. al cap. 3. Quanto alle virtù sue, in lei fu quella principalmente, senza laquale, la donna è stimata di niuna lode degna: questa è la pudicitia. Visse santamente, & senza biasimo alcuno in tutto il tempo di sua vita, ammaestrando ne' buoni costumi il figliuolo
Cesare
da lei medesima alleuato, & allattato nella maniera, che si dice, che già fece
Cornelia
i suoi figliuoli Gracchi. Questo scriue
Tacito
nel dialogo de gli Oratori. Morì mentre che
Cesare
faceua guerra con Francesi; come scriue
Suetonio
nella vita de l'istesso
Cesare
al titolo ventesimosesto.