Full text: Vico, Enea: LE IMAGINI DELLE DONNE AVGVSTE INTAGLIATE IN ISTAMPA DI RAME; CON LE VITE ET ISPOSITIONI DI ENEA VICO, SOPRA I RIVERSI DELLE LORO MEDAGLIE ANTICHE. LIBRO PRIMO.

359.

360.
DI GIVLIA AVGVSTA FIGLIVOLA DI
MARTIA, ET DI TITO IMPER.


   N ACQVE Giulia di Martia Fuluia, & di Tito essendo ancora di priuata conditione. Tosto ch'ella fu da marito, il padre fece ogni opera per maritarla a Domitiano suo fratello: ma costui nõ l'hauendo voluto alhora accettare, quantunque ella fosse vergine, per essere egli innamorato di Domitia, & hauer presa lei per moglie, da iui a poco tempo, essendo maritata a Sabino, vsò con lei carnalmente, & nel tempo, che era ancor viuo Tito , secondo che scriue Suetonio nella vita di Domitiano , al titolo ventesimo secondo, & la tolse al suo marito, hauendolo poco appresso fatto amazzare, per hauerla per sua moglie. Questo scriue Filostrato . Ma Suetonio nel sopradetto luogo dice, che essendo ella rimasta senza padre, & senza marito, ne fu il detto Domitiano innamorato pazzamente, & alla scoperta, tal che e fu ancora cagione della sua morte, hauendola fatta sconciare. Di cui Iuuenale :
Soluendo Giulia il suo ventre fecondo
Con tante sconciature, e fuor mandando
Parti immaturi, al zio tutti simili.


    Et hauendo commesso lo incesto col zio in tempo, ch'ella era vedoua, fu per questo creduto quella grauidanza essere stata del seme di Domitiano .

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