237.
238.
DI LOLLIA PAOLINA MOGLIE
TERZA DI
GAIO CESARE
.
LOLLIA
Paolina, figliuola di Marco Lollio stato Consolo, & generata della sorella di Lucio Volusio, a cui fu ancora zio Cotta Messala, essendo prima maritata a Gaio Memmio Rego lo Capitano dell' esercito d'una Prouincia, & huomo Consolare, essendo fatta mentione della sua auola, come di quella, ch'era stata bellißima, subito per comandamento di
Gaio Cesare
, fu fatta ritornare a
Roma
, et da lui tolta per moglie, essendo stato forzato Memmio a promettergliela, come se ella gli fosse state figliuola, accioche non paresse, che da lui foße presa contro alla legge, nella cui casa hauendo portata vna ricchezza grandißima, dice
Plinio
nel nono libro della Naturale historia, al capitolo trentesimo quinto, hauerla veduta, non quando ella si adornaua solennemente in qualche grande apparato di cerimonie, ma ancora nella cena di mediocri sponsalitij, coperta di smeraldi, e di margherite rilucenti, con inframessa teßitura per tutto il capo, per i crini; per le ciocche de' capegli, per gli orecchi, per il collo, alle braccie, & nelle dita; la quale somma raccoglieua la valuta di quattrocento sestertij, & essa esser sempre presta a prouare questo conto con le scritture; le quali furono ricchezze dell'auolo suo, acquistate con le spoglie delle Prouincie: nondimeno essendogli ancora ella venuta a fastidio, iui a poco fu cacciata, sotto pretesto, ch'ella non faceua figliuoli, & le fu comandato, che in perpetuo non vsasse con alcuno huomo. Ma come fu morto
Gaio
,
Claudio Imperadore
come vedouo, dopo l'uccisione di
Messalina
, cercando nuouo matrimonio, gli fu proposta Lollia per moglie da Calisto liberto; ma non pote tanto il fauore di costui, ch'ella non restasse vinta dalla emulatione di
Agrippina
nipote d'esso
Claudio
; dalla quale fu poi fatta accusare, ch'ella per via di arte magica, & di indouinamenti hauesse tentato il maritaggio con
Claudio
. Per la qual cosa tutti i beni le furono confiscati, & ella mandata fuor d'
Italia
, ne altro della sua grã ricchezza le fu concesso, fuor che 500. sestertij, & appresso fu da vno Tribuno fatta ammazzare, si come narra
Tacito
nel duodecimo. Succeduto poi nell' Imperio
Nerone
, volle, che le sue ceneri fossero riportate a
Roma
, & diede licenza, che se le facesse vn' sepolcro, come scriue il detto nel libro quartodecimo. Vedi ancora
Dione
in due luoghi del libro cinquantesim'ottauo, &
Suetonio
nella vita di
Claudio
al titolo ventesimo quinto.