178.
Domitìo Celere con le galee mandate in
Soria
dal detto Pisone, furono quasi per uenire seco alle mani. & nell'
Isola di Corfu
dimorata per alquanti giorni, peruenne a
Branditio
; doue fu incontrata da grandißima moltitudine di popoli, che d'ogni parte concorreua a visitarla.
Tacito
nel secondo, & nel terzo, di ciò è lo scrittore.
Questa nimicitia di Plancina con
Agrippina
, fu accesa da
Liuia Augusta
, perche essendo allhora diuisa la corte in due parti, & molti hauendo l'animo a
Germanico
, altri a
Druso
figliuolo di
Tiberio
; & veduto che l'esercito di
Germania
haueua ricusato
Tiberio
per Imperadore, & haueua voluto
Germanico
, & vedendo
Agrippina
piu stimata di lei, per esser quella piu feconda, dubitando di qualche nouità, auisò la detta Plancina moglie di Pisone, il quale era Presidente delle
Soria
, che volesse in tutti i modi, ch'ella potesse, & sapesse, concorrere con
Agrippina
. Alla cui nimicitia aggiunsero inuidia le corone d'oro, che ad
Agrippina
, & a
Germanico
furono donate da' Soriani, maggiori di quelle, che riceuettero Plancina, & Pisone; si come il detto
Tacito
nel secondo, & nel terzo, testifica.
Per queste cagioni adunque, era
Agrippina
del contincuo in varij modi perseguitata dalla ambitione della vecchia
Liuia
, et dalla fraude di
Seiano
: come quella, che per la memoria di
Augusto
, & per la somma beniuolenza de' Romani verso
Germanico
, era dal popolo grandemente fauorita, & amata; & per questo fauore
Liuia
temeua, ch'ella non aspirasse alla signoria. Ma la
Fortuna
, sempre nimica a' buoni, le ordì la trama della sua futura rouina: conciosia, che essendo Claudia Pulcra sua cugina accusata di adultera, & di venefica contro il Prencipe, ella andatasi a
Tiberio
, che per auentura all'hvra sacrificaua al Dino
Augusto
; vsate versv di lui alquante parole vn poco troppo altiere in fauore della cugina, non solamente nõ ottenne, che Pulcra nõ fosse condãnata, ma ne hebbe la mala gratia: come narra
Tacito
nel quarto. & vn' giorno, per la morte del suo marito essendosi rammaricata vn' poco troppo alla libera,
Tiberio
la prese per la mano, con dirle questo verso in Greco: A te pare figliuola mia, che ti sia fatta ingiuria, perche tu non sei la Imperatrice. & dimandando vn' dì, che le fosse dato marito, con dire, ch'ella era ancor giouane, & che i buoni non haueuano altra contentezza nella città, che il matrimonio:
Tiberio
conoscendo quanto importasse questo