Full text: Vico, Enea: DISCORSI DI M. ENEA VICO PARMIGIANO, SOPRA LE MEDAGLIE DE GLI ANTICHI DIVISI IN DVE LIBRI.

9.

nonstructural

10.
AL GRAN COSIMO DE' MEDECI DVCA II. DI FIORENZA .
DI M. LODOVICO DOLCE .


M A GNANIMO Signor; il cui lodato
Alto Valor; onde a l'Italia sete
Chiaro Sol, che l'adorna; & onde hauete
Insieme uinto e la fortuna e'l fato:
Conforme al nome a uoi per sorte dato,
Che con l'opre illustrar sempre solete,
Viura sicuro da l'oblio di Lethe,
A l'immortalità uera sacrato:
Quantunque il mondo sia colmo e ripieno
De' sempiterni uostri alteri honori,
Che spiegan l'ali homai da Battro a Tile:
Non spiaccia a uoi, che, come a Dio terreno,
Enea ui fa del cor uittima humile,
E la sua penna, quanto puo, u'honori,
Ne l'opre di color, ne di martelli,
Onde l'antica fama inalza tanto

( Togliendo a tutti glialtri il pregio e'l uanto )
I Lisippi, i Pirgoteli, e gli Apelli:
Aguagliano i lauor uiuaci, e belli
Del chiaro Enea; che'l simulacro santo
Ha di uoi espresso si, ch'in ogni canto
Par, che si moua, spiri, e che fauelli.
Ne men con uago stile, ingegno, & arte,
E per mostrar a i secol, che uerranno,

( Oue taglio non puo ) l'interna parte.
Cosi uiuo il Gran
C OSIMO uedranno
L'eta future; e in honorate carte
I gran fatti di uoi si leggeranno.


* ij

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