Full text: Augustin, Antonio: DIALOGHI DI DON ANTONIO AGOSTINI ARCIVESCOVO DI TARRACONA INTORNO ALLE MEDAGLIE INSCRITTIONI ET ALTRE ANTICHITA TRADOTTI DI LINGVA SPAGNVOLA IN ITALIANA DA DIONIGI OTTAVIANO SADA & dal medesimo accresciuti con diuerse' annotationi, & illustrati con 36 disegni di molte Medaglie. & d'altre figure'.

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auuenute in Grecia : & perche i Greci vsauano il pallio, che era la veste loro di sopra, come de'Romani la Toga, perciò si chiamauano comedie Greche, & palliate. Ma Afranio, & Titinio , & alcuni altri fecero comedie togate, & pretestate, nelle quali gl'interlocutori erano vestiti alla Romana cõ toghe, & preteste: & le pretestate non sono Tragedie, come dice Scaligero , ma comedie di persone innamorate, che se ne vestiua no delle preteste.
   B. Che cosa erano i chori delle comedie, & delle tragedie?
   A. Il nome relta hoggi nelle chiese, che si chiama choro il luogo, doue stanno i Religiosi cantando, & recitando i diuini offici: & il luogo de'balli doue interuiene molta gente, si chiama in ispagnuolo corro, & s'usa dir' in Ispagna per prouerbio, Bailo bien, y echaysme del corro? come à dire io ballo bene, & mi mandate fuori del ballo? & da questa parola corro vien corrillo, d'altre persone ancor che non ballino, ne cantino: & il corrillo, è certa quantità di gente adunata in sieme à ragionare. Nelle comedie antiche erano de'chori, come in quelle d' Aristofane : ma in quelle di Plauto , & di Terentio , perche erano cauate da quelle, che i Greci chiamauano comedie nuoue, non u'erano chori. In Aristofane sono certi chori, che non dicono parole articolate, ma altri canti, o romori, come fanno le schiere de'ranocchi, & de gli vcelli. Altri chori ci sono d'huomini, & di donne, come ancora ne'tre Poeti tragici, che habbiamo Eschilo , Sofocle , & Euripide Greci, & in latino Seneca .
   B. I chori erano solamente di cantori & di cantatrici, ò pure d'altre persone ancora?
   A. Per lo più si faceuano di persone comuni di quel luogo, doue si fingeua, che si rappresentaua la comedia, & tragedia, & però ne' chori parlauano Doricamente: perche era parlar piu rozo: ma nel corpo di esse comedie, & tragedie si parlaua Atticamente, & con parole scelte & eleganti, Alcune volte i chori si partono in due bande, che si chiamano due semichori, i quali parlano con gli altri recitanti delle tragedie & comedie. Alcuna volta si stanno cheti in disparte, ma dicono poi alcune sentẽtie à proposito di quel, che si recita, lodãdo i buoni, & biasimando i cattiui, & dimostrando, che Dio è giusto, che castiga i tristi: & cosi dicendo altre cose simili, delle quali tratta Horatio nell'Arte Poetica.
   B. Hò inteso dire, che sonauano de flauti quando si recitaua, & ne' principij delle comedie di Terentio è scritto Tibijs paribus, imparibus, dextris, sinistris Sarranis, che è per me vna cosa molto oscura.
   A.

Et ancora per me: ma in Cicerone si legge nelle Tusculane: Non intelligo, quid metuat, cum tam bonos septenarios fundat ad tibiam. parlando d'un recitante principale di tragedia: & cosi per questi, & per diuersi altri luoghi di autori concludo per coía certa, che si sonassero flauti mentre che si rappresentauano le comedie & le tragedie. Oltre a cio (per quel, che si vede in alcune medaglie, & in altre antichità) i flautisi sonauano in questo modo, che vn'huomo haueua in ciascuna mano vn flauto, & lo sonaua insieme.
   B. Et questi flauti erano eguali & senza alcuna differenza tra loro?
   A. Ordinariamente non erano eguali, & con vna mano sonauano il più sottile, & il più corto, & con l'altra il più lungo, & il più grosso, & vno chiamauano destro, & l'altro sinistro: perche con quella mano si sonaua: si vede per quel,

che dice Plinio , che delle canne più grosse si fanno i flauti sinistri, & delle sottili i destri.
   B. Secondo cotesto s'intende bene: perche si dica tibijs dextris, ò tibijs sinistris, & paribus, ò imparibus. ma che cosa è egli Sarranis?
   A. Alcuni dicono che sono da Tiro , altri da Cartagine : & cosi si chiamò vn figliuolo d' Attilio Regulo Atrilio Sarrano, per essere stato figliuolo di Regulo
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